Letta al Pd: «Sfiducia a Cancellieri è sfiducia al governo»

Martedì 19 Novembre 2013
Enrico Letta e Anna Maria Cancellieri

La sfiducia al ministro Cancellieri sarebbe una sfiducia al governo. Lo ha detto il premier Enrico Letta nell'assemblea del gruppo Pd alla Camera. Dopo aver valutato ogni strada, anche la richiesta di un passo indietro al ministro Annamaria Cancellieri, alla fine il premier Enrico Letta decide di blindare il Guardasigilli: «Sarò molto breve, il voto di sfiducia di domani è una sfiducia al governo», è l'appello al senso di responsabilità che il premier fa all'assemblea del Pd, alla quale partecipa per scongiurare una conta tra i dem nata tra spinte congressuali e malumori verso la condotta del ministro.

Dura poco più di un'ora l'assemblea con cui il premier, insieme al ministro Dario Franceschini, scongiura un cortocircuito dentro il Pd che poteva essere letale per il governo. Senza giri di parole, con un intervento «intenzionalmente asciutto e privo di retorica», Letta mette sul piatto la responsabilità verso il governo. «So che la pensiamo diversamente - riconosce - ma vi chiedo un atto di responsabilità come comunità, l'unità del Pd è l'unico punto di tenuta del sistema politico italiano». Un assemblea breve dopo che per tutto il giorno, in una lunga mediazione tra il ministro Franceschini, Guglielmo Epifani e il sindaco di Firenze, il governo ha cercato di evitare un'assemblea al buio nella quale potesse esplodere il profondo malessere dei democratici verso il ministro della Giustizia. Nel suo intervento Letta non parla più della correttezza del ministro ma va all'attacco di una «aggressione politica» rappresentata dalla mozione del M5S.

Davanti al rischio di una saldatura tra sfida congressuale e maldipancia, Letta, nonostante la decisione di andare ad Olbia per un sopralluogo sui danni dell'alluvione, conferma nel pomeriggio la sua presenza all'assemblea serale. Cancellieri, dal canto suo, è così convinta della sua trasparenza che, a quanto si apprende, non ha intenzione di dare le dimissioni a meno che non sia il presidente del consiglio a chiedergliele. Il premier crede alla buona fede del ministro e di fatto stasera, davanti al Pd, chiederà la fiducia al governo. «O il segretario e il presidente del Consiglio - è l'aut aut di Renzi - vanno al gruppo e dicono poniamo una questione di fiducia, il premier ci mette la faccia anche se per me è un errore, o il Pd deve votare e a quel punto i singoli parlamentari diranno come la pensano». E visto che Letta ha deciso di metterci la faccia, aggiunge il sindaco di Firenze, «noi tutto siamo meno che contro di lui ma fossi in lui non lo farei». Una posizione che evita stasera la spaccatura dentro il Pd o, ancora peggio, una conta che faccia decidere per la sfiducia domani al ministro.

Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 11:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci