Legge elettorale, Renzi: «In aula il 29 maggio, approvata entro primi giorni di giugno»

Mercoledì 17 Maggio 2017
Legge elettorale, Renzi: «In aula il 29 maggio, approvata entro primi giorni di giugno»
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Il segretario del Pd Matteo Renzi accelera sulla riforma elettorale. «Dopo mesi di rinvii, la Camera ha deciso di andare in aula il 29 maggio. Questo permetterà - per regolamento - di avere tempi contingentati e di approvare la nuova legge nei primi giorni di giugno. Come Partito Democratico lanciamo un appello a tutti gli altri: per favore, non perdete altro tempo. Diteci dei no o dei sì, fate emendamenti, avanzate controproposte. Ma non rinviate ancora la data del 29 maggio», scrive Renzi su Facebook. «Sono passati ormai quasi sei mesi - ricorda Renzi - dal referendum: per favore, non prendete in giro i cittadini. Il Pd offre serietà ma chiede rispetto per gli italiani».

Il nuovo relatore della legge elettorale Emanuele Fiano (Pd), dopo le dimissioni di Andrea Mazziotti (Civici e Innovatori), presenterà il nuovo testo base stasera al termine dei lavori dell'Aula. Lo ha detto lo stesso Fiano in ufficio di presidenza della Commissione Affari costituzionali.

Trecentotre deputati eletti in altrettanti collegi uninominali, altrettanti eletti con metodo proporzionale senza meccanismo di scorporo in circa 80 circoscrizioni sub regionali, in listini bloccati di quattro nomi. Questa l'architettura della proposta del Pd sulla legge elettorale, denominato Rosatellum, dal nome del capogruppo Ettore Rosato. Il testo che l'Ansa ha visionato, sarà presentato in Commissione Affari costituzionali della Camera dal relatore.

«In Commissione Affari Costituzionali della Camera ne succedono di tutti i colori. Il presidente Mazziotti, che è in maggioranza, è stato sconfessato dal Partito democratico, che ha nominato relatore della legge elettorale Fiano. Noi da Mazziotti eravamo garantiti, come lo eravamo dal testo base che aveva presentato, ora vedremo cosa farà Fiano, anche se sembrerebbe che finalmente la montagna del Pd abbia partorito il topolino del Verdinellum. Il modello elettorale che il Partito democratico vorrebbe imporre a tutto il Parlamento, a tutti i partiti, a tutti i gruppi parlamentari, tranne che alla Lega che sembra essere il solo partito che è concorde. Si chiama Verdinellum perché è proposto dal gruppo parlamentare di Verdini e prevede un 50% di seggi eletti col proporzionale e un 50% col maggioritario. È di fatto un Cespugliellum perché moltiplicherà i ricatti che a livello locale i piccoli gruppi porteranno avanti verso i partiti maggiori». Lo afferma Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, conversando con i giornalisti a Montecitorio. «Il Pd pensa con questo modello di ottenere facilmente l'egemonia mentre in realtà rischia di far prevalere i cespugli o l'antipolitica. Per quanto ci riguarda noi continueremo a cercare, come vuole Mattarella, un consenso più ampio. Riteniamo che un modello corretto possa essere uno simile a quello tedesco, ossia che i voti presi da ciascun partito, da ciascuna coalizione, siano in corrispondenza dei seggi che ne risultano».

«Credo che non riusciranno ad approvare la legge elettorale, perché nel Pd e nei partiti minori ognuno va per sé. Torneranno quindi da noi, con la coda fra le gambe, e noi saremo disponibili a fare una legge seria, che garantisca la governabilità». Così il vicepresidente della Camera, il pentastellato Luigi di Maio. «Si sta provando a fare una legge contro il M5s insieme a Verdini e qualche pezzo del gruppo misto e con una Lega che prima urlava all'inciucio, quando noi abbiamo aperto al Pd, e adesso si butta nella mischia.

«Il Pd ha confessato: vuole un Anticinquestellum per fare delle accozzaglie elettorali tipiche della Prima Repubblica. Non gli interessa la migliore legge elettorale per il Paese, ma solo una norma-porcata contro il M5S». È quanto affermano in una nota i deputati M5S della commissione Affari costituzionali. «Renzi, se continuerà ad andare avanti a colpi di maggioranza, andrà a sbattere - concludono gli esponenti pentastellati - così come è successo con l'Italicum, approvato a colpi difiducia, e poi bocciato dalla Consulta, e con la riforma costituzionale, varata senza il
consenso delle opposizioni, e respinta a furor di popolo».

«Si sta creando un gruppo di transfughi, di voltagabbana al Senato per approvare una legge scritta da Verdini per Renzi per salvare quei cespugli che Renzi metterà nella coalizione, peggio di così. Nemmeno Berlusconi...». Lo dice Danilo Toninelli dei 5 Stelle al termine dell'ufficio di presidenza della Affari costituzionali. Con il nuovo gruppo la proposta Pd di legge elettorale arriverebbe a «188, vanno lisci e puliti».


 
Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 14:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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