Governo, oggi le consultazioni. Grillo e Salvini: «Subito al voto»

Giovedì 8 Dicembre 2016
Governo, oggi le consultazioni. Grillo e Salvini: «Subito al voto»
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Si è chiuso al Quirinale il primo giorno di consultazioni, dopo le dimissioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha parlato con i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, e con il presidente emerito della Repubblica, Sergio Mattarella. Le consultazioni riprenderanno domani alle 10 con i gruppi parlamentari.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha iniziato a lavorare, nell'ambito delle sue prerogative, per assicurare al paese un governo che guardi oltre la sentenza della Consulta. E dovrà fare i conti, almeno dalle dichiarazioni pubbliche dei leader dei partiti, con un vasto fronte che spinge per il voto anticipato. Per ora Matteo Renzi si chiama fuori da tutto anche dalla delegazione Pd che andrà sabato alle consultazioni. Ma in un Pd, in cui torna un pesante clima di sospetti incrociati, aleggia lo spettro di una rottura con i renziani. Questi tentano di convincere il leader dem ad accettare un reincarico per continuare a tenere in mano le redini della legislatura, mentre una maggioranza trasversale del partito guarda al Capo dello Stato per un governo di larghe intese, anche senza Matteo Renzi, che arrivi fino al 2018.

La direzione rinvia la resa dei conti e l'avvio di un congresso, che ora quasi nessuno vuole. Ma la tensione è alle stelle e Renzi dopo un intervento di venti minuti lascia per salire dal Capo dello Stato prima della fine della riunione. Un colloquio che oggi, a quanto si apprende, è stato più disteso dei precedenti. Al Nazareno, invece, dirigenti e correnti sono rimasti con grandi punti interrogativi sulle intenzioni del premier uscente. I falchi renziani sono certi che l'unico modo per pilotare la legislatura sia un reincarico al leader Pd per un governo più largo. Scenario che non convince però un'area vasta del Pd, che va oltre la minoranza di Pier Luigi Bersani, convinta che, se mai accettasse, Renzi porterebbe il paese alle elezioni tra marzo e aprile.

Tra l'altro, secondo contatti con Forza Italia, qualora Silvio Berlusconi dovesse accettare un'assunzione di responsabilità per fare un governo di larghe intese, non accetterebbe mai Renzi come presidente del consiglio. Non ci sarebbe invece il veto nel caso in cui il Cav accettasse il ragionamento del Capo dello Stato, a candidati come Pietro Grasso, Graziano Delrio, Dario Franceschini. Qualora dovesse prendere quota un governo di matrice renziana, in pista ci sarebbero tra gli altri Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan. Senza un allargamento della maggioranza, invece, Renzi dovrebbe decidere se tornare sui propri passi ed accettare il reincarico o far saltare il banco e chiedere le elezioni. Ma a quel punto, il rischio sarebbe di una spaccatura dentro il Pd. E c'è chi si spinge ad immaginare rotture non meno rovinose di quelle che segnarono l'addio di Enrico Letta. 

SALVINI: A CASA RENZI E ALFANO «Il governo vuole imporre con la forza l'accoglienza di migliaia di immigrati anche ai 5.400 Comuni che fino ad oggi hanno detto no. E vuole regalare ai "sindaci buonisti" 500 euro per ogni immigrato ospitato. Ma quale governo? A casa Renzi e Alfano, e a casa anche i 174.000 sbarcati quest'anno! Solo una strada: voto subito». Così su Facebook il segretario della Lega Nord Matteo Salvini.

 



GRILLO: NO GOVERNO TECNICO, SUBITO AL VOTO «L'unica soluzione per evitare un nuovo governo al guinzaglio di Bruxelles è il voto popolare, il più presto possibile. Sta al popolo italiano decidere se farsi guidare da un altro governo tecnico o da un governo politico, non ai partiti o ai burocrati europei». È quanto si legge nel blog di Beppe Grillo. «Nel dibattito politico di questi giorni -spiegano i cinque stelle- si parla di tutto e di più ma non della cosa più importante: la legge di bilancio che il governo Renzi ha approvato al Senato con l'ennesima fiducia». 

«Renzi ha blindato la sua manovra a deficit, lasciando così al prossimo presidente del Consiglio il peso di tutta la flessibilità spesa in questi anni in marchette elettorali e bonus inefficaci. Ci aspetta un anno durissimo, che deriva dalla totale irresponsabilità del governo». «Se Renzi avesse speso il deficit aggiuntivo in investimenti produttivi, abbassamento strutturale delle tasse sulle imprese e sostegno al reddito delle famiglie disagiate saremmo in tutt'altra situazione, ma oggi l'economia cresce la metà che nel resto d'Europa e i conti pubblici ne pagano le conseguenze». 

«La ricetta dell'Unione Europea -avverte M5S- è sempre la stessa: tagliare, tagliare, tagliare.
Il prossimo Governo tecnico dovrà quindi riportare l'Italia nel recinto del Fiscal Compact distruggendo i bonus improduttivi di Renzi e tagliando sanità, scuola, enti locali, sussidi di disoccupazione, pensioni». «A questa nuova ondata di austerità -assicura il blog grillino- c'è una sola alternativa: un governo politico a guida M5S, che decida di reperire le risorse necessarie non da nuovi tagli allo stato sociale ma da sprechi, corruzione e deficit produttivo, ripudiando se necessario i folli trattati europei che ci strozzano dal 2008 e approvando la misura più urgente per il Paese: un reddito di cittadinanza condizionato per aiutare le moltissime famiglie in difficoltà e reintrodurle al lavoro». 

Ultimo aggiornamento: 20:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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