Di Maio e la nota spese: «In tre anni ho restituito 204mila euro»

Martedì 18 Ottobre 2016
Di Maio
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«Ho restituito ai cittadini italiani in tre anni e mezzo 204.582,62 euro. E sono felice di averlo fatto». È quanto scrive il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio in un lungo post pubblicato sul blog di Beppe Grillo dopo il caso della sua nota spese che tanti malumori ha sollevato nel Movimento. Nel post il vicepresidente della Camera precisa: «È capitato anche che abbia pagato alberghi, biglietti aerei e dei treni per viaggi istituzionali e biglietti aerei-treni per eventi sul territorio, senza farli rimborsare alla Camera, anche se ne avrei avuto diritto. In pratica gestisco due cariche, ma lo Stato ne paga solo una».

«Da quando sono stato eletto deputato e poi Vice Presidente della Camera, avrei avuto diritto a: stipendio aggiuntivo da Vice Presidente; stipendio pieno da deputato (di cui restituisco la metà; spese di rappresentanza auto blu; telepass gratuito; cellulare di servizio; spese gratuite in tipografia; tutti i rimborsi spese che non uso e non rendiconto ma ho rinunciato», spiega Di Maio nel post che viene pubblicato proprio mentre il vicepresidente della Camera è finito nel mirino per le sue spese.

«Periodicamente i giornali accedono ai nostri rendiconti e iniziano a parlare dei nostri rimborsi. La cosa incredibile è che ci siamo riusciti: finalmente in Italia si parla di politici che restituiscono gli stipendi e che rendicontano le proprie spese! Se ve l'avessero detto 3 anni fa non ci avreste creduto. Invece oggi siamo arrivati a questa che è una vera e propria rivoluzione culturale per la politica italiana. Purtroppo dobbiamo registrare che diversi esemplari della vecchia specie politica non hanno ancora capito cosa è successo e, frastornati, ci rincorrono e provano persino a farci le pulci su quello che restituiamo, loro che si tengono tutto, non restituiscono un centesimo e non rendicontano niente di niente! E a volte qualcosa se lo rubano pure», aggiunge Di Maio, che sottolinea: «Qualche giornale spaccia i nostri rendiconti come scoop, ma questi sono trasparenti e pubblici. Li trovate su tirendiconto.it. Siamo in attesa, ormai da circa 3 anni e mezzo, di una conferenza stampa del Pd che annuncia che i propri parlamentari si ridurranno gli stipendi e rendiconteranno le spese, magari su tirendicontopd.it Lo stesso discorso vale per Forza Italia, la Lega, Scelta Civica, Ncd o altri partiti che l'ultima volta che siamo andati a votare non esistevano ma che ora fanno parte del governo. La speranza è l'ultima a morire».

«Invece di perdere tempo e farlo perdere ai cittadini, raccontando che non abbiamo diritto ai rimborsi elettorali (falso, ne abbiamo diritto, altrimenti non saremmo rappresentati in Parlamento. Solo che vi abbiamo rinunciato) o altre menzogne, fatevene una ragione, imitateci e il 24 ottobre prossimo votate la nostra proposta di legge e #DimezzateviLoStipendio», si legge inoltre in un passaggio di un post di Luigi Di Maio pubblicato sul blog di Beppe Grillo in cui il vicepresidente della Camera si sofferma sul ddl presentato dal M5S sul dimezzamento degli stipendi dei parlamentari.

«La prima occasione utile per dimostrare pubblicamente la loro buona volontà ce l'avranno tra meno di una settimana: è calendarizzata alla Camera la pdl a prima firma Roberta Lombardi», scrive Di Maio che sottolinea: «per risparmiare davvero non c'è bisogno di fare una riforma che getterà l'Italia nel caos: basta votare la nostra proposta lunedì prossimo.
Ps: il dominio tirendicontopd.it dovrebbe essere ancora libero».
Ultimo aggiornamento: 13:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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