Consip, Letta: non farò a Renzi quello che ha fatto a me

Martedì 7 Marzo 2017
Consip, Letta: non farò a Renzi quello che ha fatto a me

«Lei mi provoca, ma non casco nelle provocazioni... le rispondo così: io non userò nei confronti di Renzi mai il comportamento che Renzi ha usato nei miei confronti». Lo afferma interpellato sull'inchiesta Consip e sul presunto coinvolgimento del cosiddetto Giglio magico, l'ex premier Enrico Letta su La7 a diMartedì. «Credo che su questi temi ci sia bisogno di essere seri, di potersi guardare allo specchio, di rispondere alla propria coscienza», aggiunge Letta.

«Io oggi sono un semplice cittadino italiano e come tutti deciderò chi votare alle primarie sulla base di alcune valutazioni: innanzitutto se votare e poi chi votare», afferma ancora l'ex premier che pone tre temi come punti chiave di un suo sostegno a uno dei tre candidati alle primarie del Pd (Matteo Renzi, Michele Emiliano, Andrea Orlando): «Lavorare per un'unità larga del centrosinistra; fare una politica che immagini lo slogan del Liverpool, you'll never walk alone» (non camminerai mai da solo, ndr) perché il Paese esce dalla crisi «separato, lacerato»; e, come terzo punto l'Europa: «A essere banalmente antieuropei ce ne son tanti. Non scimmiottare l'antieuropeismo originale perché la gente fra la copia e l'originale sceglie l'originale».

La scissione nel Pd «è una cosa che mi ha fatto soffrire, di germi ce ne erano tanti. Sul voto sull'Italicum ho visto i germi di qualcosa che non andava, quella legge elettorale che fu votata forzando la mano, non solo si è rivelata incostituzionale ma la parte che resta è un pasticcio», continua Letta che aggiunge: «Molta personalizzazione alla fine ha dato i suoi frutti...io penso che la politica ha senso se un 'noì collettivo limita gli egoismi del singolo. E il referendum è stata madre di tutti gli errori, un'ordalia attorno ad una persona».

Con l'attuale sistema elettorale «politicamente l'Italia è ritornata instabile come era prima. Si usi questo anno che resta, Gentiloni aiuti il sistema ad andare verso i cambiamenti necessari: subito una legge elettorale per far sì che nella prossima legislatura qualcuno possa governare, e allo stesso tempo che si eviti procedura d'infrazione», sottolinea ancora l'ex premier secondo il quale «politicamente l'Italia è ritornata instabile come era prima». «Spero che invece di litigare su tutto e tutti, si cerchi di sistemare la legge elettorale in modo da non creare un sistema ingestibile», continua Letta che osserva: «Doveva essere la legislatura delle riforme e invece si è tornati indietro, alla Prima Repubblica». E Letta sottolinea: «Non ci si mascheri dietro i capilista bloccati, si dia libertà ai cittadini di scegliere con il proprio voto». 

«In Europa c'è grande preoccupazione su dove andrà l'Italia» in un contesto dove «le elezioni francesi sono quelle che preoccupano più tutti. Se vince Marine Le Pen è finita per l'Europa», dice ancora l'ex premier.

«Bisogna assolutamente lavorare perché in Europa la politica di Draghi vinca e non vinca la politica di quelli che sono contro Draghi. Draghi è nella fase finale del suo mandato, se Draghi venisse messo da parte saremmo in grande difficoltà», afferma ancora Letta.

 

Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 15:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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