Angelo Cofone, gaffe e italiano stentato: sembra Cetto Laqualunque, il comizio è virale

Sabato 10 Giugno 2017 di Mario Meliadò
Angelo Cofone, gaffe e italiano stentato: sembra Cetto Laqualunque, il comizio è virale
2
Ne sono convinti tutti: in Calabria è nata una nuova “stella” della politica nazionale. Più o meno. Ricordate Cetto Laqualunque, l’esilarante protagonista di mille gag televisive (ma poi anche di ben due fortunati film, Qualunquemente e Tutto tutto niente niente)? Beh, secondo decine di migliaia di navigatori del web, che gli stanno garantendo una sconfinata “notorietà”, nell’uso dell’italiano e in qualche imbarazzata espressione tipica l’autore di questo “boom” – mediatico, più che politico – non è poi così diverso.


 


Quello che è stato ribattezzato “Cetto 2017” all’anagrafe si chiama Angelo Cofone ed è il commissario della Democrazia cristiana (guidata da un altro Angelo, su scala nazionale: il segretario Angelo Sandri) di Acri, 20mila abitanti nel cuore della provincia di Cosenza, centro che domenica prossima, 11 giugno, rinnoverà la sua amministrazione comunale.
 
Nasce proprio dalle incombenti amministrative il comizio a tratti davvero incredibile tenuto da Cofone, a sua volta candidato consigliere nella lista civica I moderati di Acri, che supporta il candidato sindaco Anna Vigliaturo.
 
Già l’inizio è da film comico sbancabotteghini: «Buonasera a tutti e benvenuti – esordisce il politico acrese, con inflessione non proprio leggera –. Se faccio qualche sbaglio, non vi mettete a ridere... ». Dopodiché il «sogno» di “Frosparo”, come viene soprannominato Angelo Cofone, di riportare il suo partito in questo angolo di Calabria non è altro che una stentatissima lettura di un testo scritto.
 
Passano 30 secondi dall’inizio del comizio, e già Cofone è incespicato due o tre volte nell’italiano: alla quarta, si mette a ridere lui stesso, non riesce davvero a tenere un contegno serioso perché intuisce anche dalle espressioni di chi gli sta davanti che l’illustrazione dell’ambizioso programma per il futuro di Acri non procede a gonfie vele.
 
Però anche Cofone si rende conto che «non è un periodo di grande serenità»: e molti acresi pensano alla disoccupazione, ai cruenti attentati dell’Isis… Ma per l’ineffabile politico centrista il nodo è la «strada in pessime condizioni»; un po’ come per Johnny Stecchino (per citare un altro film), a Palermo, era il "ciàffico". E quando l’elencazione arriva ai depuratori malfunzionanti, ecco un altro ingarbugliamento “definitivo”. Al punto che, un po’ per “fare morale”, è lui stesso a riderci su nuovamente e a esortare i sostenitori a scaldarsi: «Facìti applausi…».
 
Il video, irresistibile, diventa virale. E i commenti degli haters sono immediati. «Aridatece Cetto Laqualunque», «Trump e Berlusconi al confronto sono due intellettuali», «Fossi calabrese, mi vergognerei», «Possibile che esista veramente?».

Ma, sorpresa!, sulla Rete in tanti stanno dalla parte di Cetto-Cofone… «Il suo italiano zoppicante lo rende simpatico», motivano in tanti. E intanto su Facebook i soliti burloni creano mille gruppi “solidali” che in realtà aggravano lo sfottò, uno su tutti: Spostarsi la residenza ad Acri per votare Angelo Cofone nel 2022. Cioè fra cinque anni, alla prossima occasione.


 
Ultimo aggiornamento: 13:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci