Migranti, Open Arms accusa Salvini: «È responsabile per la storia». E il vicepremier nega lo sbarco a nave Sea Watch 3

Domenica 23 Dicembre 2018
Migranti, Open Arms accusa Salvini: «È responsabile per la storia». E il vicepremier nega lo sbarco a nave Sea Watch 3

Lancia l'allarme la nave Open Arms, che ieri aveva chiesto di poter sbarcare nei porti italiani, ricevendo il rifiuto del vicepremier Matteo Salvini. «I viveri stanno finendo, le coperte non bastano per tutti e fa molto freddo. Questa notte un ragazzo è stato portato a Lampedusa dalla Guardia Costiera italiana per una infezione cutanea aggressiva». Così all'Adnkronos Open Arms, la nave della Ong che sta dirigendo verso la Spagna dopo il diniego del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a sbarcare i 310 naufraghi in un porto italiano. «Su Salvini c'è poco da commentare, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità nei confronti della storia, noi - rimarca la Ong - continueremo a fare il nostro lavoro e ad aiutare le persone in difficoltà». La nave intanto continua a dirigersi verso la Spagna in attesa «di un'altra nostra imbarcazione che dalla Spagna sta arrivando per portarci medicine, viveri e coperte». 

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«Sea Watch 3, altra nave di un'altra Ong (bandiera olandese) chiede di portare in Italia decine di immigrati. La mia risposta non cambia: i porti italiani sono chiusi, stop al traffico di esseri umani!». Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini in riferimento alla richiesta, rivolta all'Italia e ad altri paesi europei, della nave Ong, Sea Watch 3, di un porto sicuro dove sbarcare i 33 immigrati che ha recuperato ieri a poca distanza dalle coste libiche.

«Abbiamo pochi giorni di autonomia.

Le condizioni meteo in peggioramento per Natale ci preoccupano. Ci auguriamo che presto ci venga indicato un porto sicuro». Così all'Adnkronos Sea Watch, la Ong che ha chiesto all'Italia e ad altri paesi europei di poter sbarcare i migranti recuperati ieri a poca distanza dalle coste libiche. «Abbiamo soccorso 33 persone su un gommone in difficoltà. Le loro condizioni di salute sono buone, non ci sono, per ora, problemi medici. Ieri abbiamo inviato una richiesta di porto sicuro ma ad oggi ancora nessuna risposta. Spiega la Ong denunciando un »rimpallo di responsabilità«. «Abbiamo urgenza di sbarcare per portare queste persone al sicuro e perchè - rimarca la Ong - il diritto marittimo lo prevede»

Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 18:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA