Turismo, miniera d'oro anche per la criminalità organizzata.
Osservando il livello territoriale emerge, inoltre, che nelle realtà del Mezzogiorno si concentrerebbe il 38% degli introiti criminali, pari a 825 milioni. A seguire il Centro con 515 milioni (23%), il Nord Ovest con 490 milioni (22%) e il Nord Est con 370 milioni (17%).
Sono quasi 4.500 le aziende a maggior rischio di riciclaggio associato a crisi di liquidità causata dalla pandemia. «Il turismo in ginocchio per il Covid fa gola ai sodalizi criminali», dice il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio.
Sei sistemi
Sono sei i sistemi turistici regionali a presentare i rischi più elevati di infiltrazione criminale nel tessuto economico: Campania, Sicilia, Lazio, Calabria, Lombardia, Puglia. Sul versante opposto, sono quattro le regioni a presentare una minore vulnerabilità, presenti nel cluster delle realtà con un rischio «basso» di infiltrazione economica: Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige.
Il ministro
«L'indagine di Demoskopika sulle infiltrazioni mafiose nel turismo è preoccupante. È un fenomeno che danneggia pesantemente il comparto composto da imprenditori seri, danneggiati dalla pandemia. Che soffrono così due volte il Covid, sugli affari e sulla concorrenza mafiosa. Il governo sta elaborando formule di finanziamento trasparente in grado di sostenere gli operatori colpiti dall'impatto economico del virus, al fine di renderli impermeabili dalla contaminazione mafiosa. La ministra Lamorgese ha chiaro il quadro e credo stia già adottando iniziative volte a frenare questo tipo di infiltrazioni». Così il ministro al Turismo, Massimo Garavaglia.