Roma, così il pedofilo adescava i bambini nella parrocchia

Sabato 28 Maggio 2016 di Michela Allegri
Roma, così il pedofilo adescava i bambini nella parrocchia

Aveva guadagnato la fiducia del parroco, presentandosi in chiesa con la faccia pulita e mettendosi a disposizione della comunità dei fedeli. «E' mio dovere di buon cristiano: pensare alle nuove generazioni e renderle migliori», gli scriveva via messaggio, offrendosi di aiutare i bambini «che hanno bisogno di contatto con Dio e non con i videogiochi». In realtà, era un imbroglio, l'ennesimo. Orchestrato da quello che per gli inquirenti è un pedofilo «seriale, che agisce con un modus operandi che si ripete». Per lui, la festa della parrocchia Nostra Signora del Suffragio, in via Tobagi, a Torre Maura, era lo scenario ideale per abusare di minori. Lo scrive il gip Fabio Mostarda nell'ordinanza con cui ha disposto una nuova misura cautelare per Pier Francesco Lori, sposato, 45 anni. Già condannato per fatti analoghi, scarcerato da poco e riarrestato dalla Squadra Mobile il 3 maggio per violenza sessuale ai danni di una quindicenne e di due sorelline di 9 e 5 anni, molestate in aprile nel teatro della chiesa. Dalle indagini è emerso che, tra le mura della stessa parrocchia, Lori si sarebbe approfittato di un'altra bambina. All'epoca, il quarantacinquenne aveva organizzato un laboratorio per bimbi. Aveva detto al prete di essere un neuropata, insegnante di yoga e specializzato nella realizzazione di essenze. Aveva portato le sue referenze - false - e si era fatto pubblicità con una locandina: «Laboratorio profumi, per bambini dai 4 ai 12 anni, vi aspetto numerosi».

 

LE ATTIVITA'
Era il 30 maggio 2015. Le fotografie di quella giornata sono ora agli atti dell'inchiesta del pm Vincenzo Barba. Lori è immortalato circondato da bambini. Dietro di loro, decine mamme e papà sorridenti. Per il gip, l'indagato era un predatore, capace di sfruttare la buonafede dei genitori e, soprattutto, i punti deboli dei piccoli. La vittima partecipava all'attività. Era timida e abbattuta: gli amichetti la prendevano in giro perché era un po' in carne. Lori ha colto la palla al balzo. «Posso confezionare un unguento per farti dimagrire in 7 minuti, andiamo a raccogliere i fiori necessari», le ha detto. Ha anche chiesto il permesso alla mamma, che ha acconsentito. Invece di portare la piccola nel prato che circonda la parrocchia, però, l'ha condotta nella stanza del catechismo. «Ha bloccato la porta con una sedia», ha raccontato la bimba. Poi, ha costretto la minore a subire atti sessuali. Per ogni abuso si è giustificato in modo subdolo: «Queste pratiche assorbono il grasso, non ti preoccupare».
 
Prima di liberarla, una raccomandazione: «Non raccontare nulla, finisco in galera». La bimba ha mantenuto il segreto per un anno, tra vergogna e senso di colpa. Per il gip, Lori faceva leva su «desideri, aspirazioni e problemi». La prima vittima, una vicina di casa quindicenne, aveva dolori alla schiena. Lui, spacciandosi per fisioterapista, si era offerto di «riattivarle i chakra». Lo scorso aprile, aveva invece fermato il padre delle sorelline, dicendo di essere un insegnante di danza e di stare reclutando bambini per uno spettacolo. L'uomo si era fidato. D'altronde, Lori si era anche accreditato con il parroco: «Ehi don, posso organizzare corsi di danza fino a 13 anni. I fondi arriveranno dall'Unione Europea», gli aveva scritto per sms. Il prete aveva ringraziato. E l'indagato aveva ricavato la dose: «E' il mio dovere di buon cristiano». Durante il finto provino, aveva abusato della bimba più grande, costringendo la sorellina a guardare. Per gli inquirenti, l'inchiesta è solo all'inizio. Ci sarebbero altre vittime accertate, tra cui una minore molestata fuori Roma. Una vicina, inoltre, dice di aver visto Lori entrare in casa con due bimbi, di 4 e 7 anni, figli di una condomina. Si era offerto di dare loro lezioni di yoga.

Ultimo aggiornamento: 29 Maggio, 18:27

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