Bambine rapinatrici con lo spray urticante, la boss ha undici anni. Così agiva la banda

Le vittime (ragazze di 18 e 21 anni) prese a schiaffi e stordite col gas al peperoncino

Domenica 10 Dicembre 2023 di Federica Zaniboni
Bambine rapinatrici con lo spray urticante, la boss ha undici anni. Così agiva la banda

Quando ha visto avvicinarsi il gruppetto di ragazzine, tutte giovanissime e all'apparenza innocue, deve avere pensato che avessero soltanto bisogno di una mano. «Ci presti il cellulare per fare una chiamata?», le hanno chiesto.

Ma nel giro di pochi secondi, quella studentessa universitaria che era convinta di fare un gesto gentile è diventata all'improvviso vittima di una bruttissima aggressione. Occhi in fiamme, tosse forte e bruciore di gola: era stata colpita con dello spray al peperoncino. Sì, perché dietro ai visi puliti delle quattro amiche si nascondeva in realtà una baby gang tutta al femminile, capeggiata da una bambina di appena 11 anni. L'obiettivo, naturalmente, era quello di scappare via con il telefono della malcapitata.

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Specializzate in rapine e furti, le giovani sono riuscite a mettere a segno ben due colpi nell'arco di poche ore nella zona della stazione di Ferrara, entrambi ai danni di ragazze più grandi. Le amiche, tutte originarie della provincia di Bologna e di un'età compresa tra gli 11 e i 13 anni, sono state bloccate poco dopo dagli agenti della Squadra Mobile e segnalate alla Procura dei minori.

LE INDAGINI

La più piccola del gruppo era anche la più determinata. Secondo quanto ricostruito da inquirenti e investigatori, l'11enne sarebbe stata infatti la leader, quella che prendeva le decisioni ed era in grado di trascinare le altre. Non è ancora chiaro se le giovani avessero già avuto in precedenza comportamenti simili né come mai quel giorno non si trovassero a scuola o insieme alle loro famiglie. I due episodi di cui sono ritenute responsabili risalgono entrambi a lunedì 4 dicembre, quando le amiche si trovavano tutte insieme in giro per le strade di Ferrara. La prima vittima è stata la studentessa universitaria alla quale avevano chiesto in prestito lo smartphone, avvicinata dalla baby gang nel "sottomura", vicino alle storiche mura della città. Dopo averla aggredita con lo spray urticante, mentre la 21enne stava ancora tentando di capire cosa fosse accaduto e accusava i primi sintomi, le ragazzine sono fuggite. La donna, a causa della sostanza tossica che le era stata spruzzata sul volto, ha avuto bisogno di ricorrere alle cure mediche e contemporaneamente è partita anche la segnalazione alle forze dell'ordine. La polizia di Stato si è messa immediatamente sulle tracce della violenta baby gang, raccogliendo le testimonianze di chi aveva assistito alla scena e anche attraverso l'analisi delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona della stazione. In poco tempo, tutte e quattro erano state già identificate.


Ma mentre gli agenti delle volanti e della Squadra Mobile di Ferrara erano al lavoro per risalire alle giovanissime responsabili della prima aggressione, loro sono riuscite a metterne a segno un'altra. Stavolta nell'area del parco Coletta, poco distante dallo scalo ferroviario, dove hanno preso di mira una giovane di 18 anni. Avvicinandola anche in questo caso con una scusa, le minorenni hanno cominciato a colpirla con degli schiaffi, così da intimidirla e impossessarsi del suo zaino. Anche la seconda rapina sembrava andata a buon fine, tanto che le giovani erano riuscite a scappare con il bottino e a salire su un treno diretto a Bologna, forse finalmente pronte per tornare a casa. È stato lì, a bordo del convoglio, che tutte e quattro sono state bloccate dagli agenti della Polfer e successivamente identificate. Erano ancora in possesso di tutta la refurtiva della giornata.

I PRECEDENTI

Le aggressioni con lo spray urticante a scopo di rapina non sono certo una novità, soprattutto da parte di ragazzi giovanissimi. La scorsa estate, infatti, l'arresto di quattro 17enni a Firenze aveva fatto emergere una serie di altri colpi messi a segno dal gruppo, tra cui uno ai danni di un dipendente di un negozio di telefonia che era avvenuto proprio tramite l'utilizzo dello spray. Anche in quel caso, l'obiettivo era quello di riuscire a impossessarsi di uno smartphone. Sempre pochi mesi fa, a Milano, un ragazzino di 14 anni era stato arrestato per avere strappato le collane a un 19enne, dopo averlo aggredito con lo spray al peperoncino. In tutti i casi, le vittime si erano sentite male e avevano avuto bisogno di farsi visitare in ospedale.
 

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