Dorno, uccide la compagna davanti alla figlia 12enne che si salva fingendosi morta: arrestato infermiere

Mercoledì 29 Giugno 2016
Dorno, uccide la compagna davanti alla figlia 12enne che si salva fingendosi morta: arrestato infermiere
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Ha ucciso la sua compagna a colpi di pistola al termine di un litigio mentre in casa c'era la figlia della donna di 12 anni a Dorno, nel Pavese. Avrebbe poi mandato un sms a un amico scrivendo ciò che aveva fatto. È accaduto la notte scorsa. L'uomo, un infermiere di 51 anni, è stato arrestato. 

L'uomo si è poi consegnato ai carabinieri di Vigevano (Pavia). Dorno è un comune della Lomellina di quasi cinquemila abitanti. Il fatto è accaduto nell'appartamento di una palazzina a due piani occupato dalla coppia, in via Monsignor Passerini (nella zona centrale del paese). Roberto Garini, 51 anni, ha ucciso la sua compagna, Manuela Preceruti, 44 anni. La ragazzina di 12 anni è la figlia che la donna aveva avuto da una precedente relazione.

L'uomo e la donna vivevano in due appartamenti contigui ma separati. Negli ultimi tempi la loro relazione, iniziata due anni fa dopo essersi conosciuti su un social network, era diventata sempre più burrascosa, con continui litigi. «Una relazione complicata», la definiva lo stesso Roberto Garini nel suo profilo su Facebook, mentre lei considerava la loro una coppia di fatto. L'ultima discussione è scoppiata ieri sera poco dopo le 23.

Secondo una prima ricostruzione, Emanuela Preceruti si è chiusa in casa, ma lui ha sfondato la porta, l'ha inseguita e raggiunta, sparandole almeno sei colpi con una pistola calibro 9. Non ha avuto scampo. La figlia di 12 anni ha assistito a tutto ed è corsa in strada gridando in cerca di aiuto, ferita leggermente, di striscio, in modo accidentale.

La bimba si sarebbe salvata fingendosi morta. La bambina, figlia della donna avuta da una precedente relazione, si era barricata nel bagno insieme alla madre, ma l'uomo ha sfondato la porta con una spranga di ferro e ha esploso diversi colpi calibro 9x21 contro i due bersagli. Quando la piccola è stata ferita di striscio si è accasciata sul pavimento e si è finta morta, mentre Garini puntava l'arma contro la 44enne. Solo quando l'uomo si è allontanato ha scavalcato il balcone, ha raggiunto un altro appartamento ed è saltata giù - un salto di circa 5 metri - e ha iniziato a chiedere aiuto. Le sue urla hanno attirato l'attenzione dei vicini che hanno chiamato il 112.

Roberto Garini, invece, ha fatto ritorno nel suo appartamento e ha avvisato con un messaggio o una telefonata un conoscente, al quale ha riferito quel che era accaduto, pregandolo di chiamare le forze dell'ordine.

Quando i carabinieri di Garlasco e Vigevano sono arrivati in via Passerini, si sono avvicinati con cautela, non sapendo bene quale situazione di sarebbero trovati di fronte. La porta dell'alloggio dell'infermiere era aperta. La pistola era appoggiata sul tavolo e l'uomo camminava in casa, piangendo e fissando il vuoto. Si è consegnato senza opporre resistenza.

 

Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 18:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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