Stava gattonando per casa e come può fare una bambina di undici mesi, ha messo in bocca la prima cosa che ha trovato. Di fronte a sé c'era una pallina: non era tuttavia un giocattolo ma dell'hashish che ha afferrato e mangiato e ora le sue condizioni sono molto gravi. La piccola, infatti, è ricoverata nel reparto di Terapia intensiva pediatrica del policlinico Umberto I e questo perché ha ingoiato la droga di mamma e papà. Via Diego Angeli, enclave di Casal Bruciato, che tanto ha dato negli anni alle cronache per episodi di spaccio, violenza, rapine, tentati omicidi e omicidi.
Tor Bella Monaca, ora lo spaccio è affidato alle donne: tre arresti della polizia
LA DINAMICA
«Pensavamo di averla tolta tutta, ce ne siamo accorti subito e così siamo poi andati a dormire ma stamattina (ieri ndr) la bimba non si svegliava e ci siamo preoccupati», hanno detto sia ai sanitari che alla polizia. Con uno scarto temporale di una notte intera. La bambina, considerata la tenera età, è stata ricoverata in Terapia Intensiva: non si esclude che, pur salvandosi, possa riportare dei danni permanenti. I genitori intanto sono stati denunciati a piede libero per maltrattamenti in famiglia. Entrambi, a seguito degli accertamenti, sono risultati assuntori. La madre è nata nel 2000, il padre è del 1999: da tempo vivono in quel palazzo, a pochi passi da piazza Balsamo Crivelli. Nessuno dei condomini si è accorto di nulla se non vedendo la polizia salire le scale ieri pomeriggio. Dall'appartamento, secondo quanto alcuni residenti hanno poi raccontato, sabato sera non è arrivato alcun rumore sospetto. La bambina ha ingoiato non si sa quanto hashish, i genitori convinti di averglielo tolto dalla bocca, sono andati a letto e hanno spento la luce. A intervenire e ricostruire poi la dinamica sono stati gli agenti del commissariato Sant'Ippolito che, a seguito del sopralluogo effettuato nell'appartamento, hanno rinvenuto dell'altro hashish. La coppia è stata denunciata a piede libero per maltrattamenti in famiglia.
I PRECEDENTI
Purtroppo già in passato si sono registrati casi di minori e neonati finiti in ospedale per aver ingoiato della droga appartenente o riconducibile ai genitori. Solo ad ottobre è stato trasferito in elicottero al reparto pediatrico del policlinico Gemelli un bimbo di 15 mesi: le analisi accertarono un enorme quantità di cannabinoidi nel sangue mentre la madre provò a imbastire con le forze dell'ordine una versione che non fu ritenuta credibile. Ovvero quella per la quale il figlioletto aveva raccolto un pezzo di hashish mentre giocava nella Villa Comunale di Frosinone, ingoiandolo senza che lei se ne accorgesse. Il padre, si scoprì, era stato fermato poche ore prima con l'accusa di spaccio. Ancora: nel 2021 sempre i medici dell'Umberto I si erano trovati di fronte una storia ancora più inquietante: i genitori avevano portato nel pronto soccorso del Policlinico il figlio di 13 mesi che aveva ingerito la loro cocaina. «Forse mi è caduta dalla tasca», provò a giustificarsi il padre.Nel 2019, infine, l'arrivo in ospedale di un bimbo in overdose aveva spinto poi le forze dell'ordine a effettuare una serie di arresti, colpendo un'intera famiglia dedita allo spaccio. La mamma aveva portato al pronto soccorso del San Camillo il figlio di 19 mesi in stato di incoscienza per aver ingoiato dell'hashish. A seguito della perquisizione nella casa della donna, furono trovati 200 grammi di cocaina, un coltello a serramanico e un bilancino di precisione. Sei le persone che furono fermate con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio.