Abusi sui bimbi all'oratorio di Roma. «Offrivano soldi, figurine e ricariche per il telefonino»

Un anziano è stato condannato a 5 anni, i due complici già giudicati in abbreviato: una vittima aveva 10 anni

Sabato 28 Ottobre 2023 di Giulio Pinco Caracciolo
Abusi sui bimbi all'oratorio di Roma. «Offrivano soldi, figurine e ricariche per il telefonino»

«La prima volta che sono stato toccato avevo 10 anni, ero sulle scale dell'oratorio. Mi è capitato di dover subire di tutto». Sono passati anni da quel giorno, ma per Marco (il nome è di fantasia) la ferita è ancora aperta e ricordare fa ancora molto male. Stessa sorte anche per Giovanni (pure questo nome di fantasia) il secondo ragazzino, all'epoca 14enne, costretto a subire abusi per anni. Vittime giovanissime dei «tre nonni orchi». Mauro Pizzi, oggi 69 anni, e Bruno Pantaleoni ora 89enne - già condannati per violenza sessuale rispettivamente a dodici e otto anni di reclusione in abbreviato - e Domenico Ioculano 71enne - giudicato colpevole per prostituzione minorile e condannato a cinque anni di carcere ieri mattina.

Tutti e tre erano stati arrestati nel 2019. Il giudice ha anche disposto una provvisionale di 200mila euro per ciascuna delle vittime. Per lui il pm Antonio Calaresu aveva chiesto tre anni e tre mesi. Con l'ultima sentenza si chiude una vicenda raccapricciante che sfiora l'inimmaginabile.

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LA VICENDA

Era il 2012, i due bambini amavano follemente giocare a calcio. Dopo la scuola si ritrovavano puntualmente al campetto dell'oratorio di una parrocchia nel quartiere San Paolo. Erano spensierati come tutti i bambini della stessa età. L'ambiente sembrava sicuro, ma lentamente, con il passare dei mesi, qualcosa ha cambiato completamente le loro vite. Il primo a notarli è stato Pizzi, un impiegato pubblico in pensione. «Mi dava qualche regalino, qualche soldo, sembrava quasi come un papà», ha raccontato una delle vittime. Ma quello non era un papà, era un pedofilo che lentamente era riuscito a conquistare la fiducia dei bambini. Li riempiva di complimenti, gli dava consigli mentre assisteva alle partite e faceva sempre il tifo per loro. Marco - che dopo gli abusi ha tentato il suicidio - non è italiano ed è il più piccolo tra i due. Aveva solo dieci anni. La dinamica era sempre la stessa: quando finivano le partite, Pizzi li invita a fare un giro in macchina. Non li portava mai insieme, sempre separatamente anche se la destinazione era sempre un appartamento.

GLI ABUSI

È qui che i bambini hanno conosciuto gli altri due imputati, Pantaleoni e Ioculano. «Mi portavano in due case diverse. Non capivo, mi facevano delle carezze mentre parlavano e scherzavano. Quando mi rendevo conto che volevano andare oltre, io mi rifiutavo, ma non sapevo nemmeno come tornare indietro», ha dichiarato una delle vittime davanti ai giudici. E ancora «Una volta mi ha lasciato in una casa da solo con un vecchio, che poi mi ha dato 20 euro». Ma in quelle abitazioni non c'erano solo gli anziani. Alcuni giorni, insieme agli imputati, c'erano anche prostitute e transessuali. Dal primo incontro fino al 2018 ogni terribile abuso sessuale si conclude con un regalino, 10 euro per andare a comprare le figurine dei calciatori preferiti, oppure qualche ricarica telefonica.

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LA SOFFERENZA

I ragazzi, davanti ai giudici della quinta sezione collegiale hanno ricostruito un'infanzia violata nel profondo. Attraverso le parole degli avvocati Ilaria Truini e Vito Troiano - difensori delle vittime - si percepisce in aula tutta la sofferenza, la vergogna e il disagio per un trauma quasi impossibile da superare. I tre pedofili durante le violenze sessuali hanno più volte indotto i bambini al consumo di sostanze stupefacenti «al punto che adesso, a distanza di anni, uno dei due dice di non riuscire più a dormire se prima non assume marijuana - ha sottolineato l'avvocato Truini - durante la deposizione davanti ai giudici infatti ripercorrendo le violenze che ha subito una delle due vittime è stata colta da un attacco di panico a riprova del fatto che la sofferenza è tutt'ora palpabile nell'animo e nella mente di questi bambini.
 

Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 13:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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