Migranti, il ministro Minniti cerca accordo con Francia e Germania, sul tappeto gli accordi di ricollocamento

Sabato 1 Luglio 2017
Migranti, il ministro Minniti cerca accordo con Francia e Germania, sul tappeto gli accordi di ricollocamento
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Prima il vertice tra Italia, Francia, Germania convocato per domani a Parigi e al quale parteciperà anche il commissario per gli affari interni Ue Avramopoulos; poi un dibattito in plenaria al Parlamento europeo in programma mercoledì a Strasburgo con i presidenti di Commissione e Consiglio europeo Juncker e Tusk; infine giovedì e venerdì il Consiglio Affari Interni a Tallin, in Estonia. L'agenda sull'emergenza migranti vede tre appuntamenti cruciali alla ricerca di una difficile soluzione, così come delicata da percorrere è la strada del blocco dei porti alle navi straniere, su cui si affaccia anche l'opzione Malta come una delle strade da battere. È un dato di fatto che i numeri registrino ormai una crescita esponenziale.

L'ultimo sbarco di queste ore ha portato a Catania su una nave militare svedese 650 persone: a bordo anche nove morti. Il Viminale certifica che nei primi sei mesi dell'anno sono sbarcati 83.360 migranti, con un balzo del 18,7%. E solo durante lo scorso fine settimana, riporta l'Unhcr, sono arrivati 12.600 tra immigrati e rifugiati. Dagli incontri tra i grandi dei prossimi giorni il ministro dell'Interno, Marco Minniti, vuole portare a casa un protocollo di azione per le navi delle Ong straniere e una più equa distribuzione dei migranti che arrivano via mare. Ma le affermazioni arrivate ieri dall'Estonia, tramite il ministro dell'interno Andres Anvelt, fanno temere per l'incontro di Tallin. Anvelt, che guiderà i lavori dei colleghi Ue, ha detto a chiare lettere: «Mon daremo nessuna risposta, ma ascolteremo l'Italia» per vedere «come affrontare la questione della protezione delle frontiere, dei porti e le relazioni con la Libia».

Parole che hanno indotto Minniti a preparare il terreno con i ministri degli Interni di Francia e Germania nell'incontro di Parigi convocato domani alle 20. L'obiettivo dell'Italia è strappare un'intesa preliminare a tre per arrivare in Estonia con un piano chiaro e il segnale arrivato dalla Francia, che si è offerta di ospitare l'incontro, è interpretato come un buon inizio. Ci sarà anche Avramopoulos e si delineeranno in via preliminare le strade da percorrere perché Ue e Stati membri sostengano l'Italia: sblocco di fondi, lavoro con i Paesi di origine in Africa, aiuti nelle operazioni di registrazione delle persone già presenti nel Paese e possibili candidati all'asilo. Resta in piedi anche l'ipotesi di ragionare sui porti e l'approdo delle navi straniere. La questione è complessa.

Da quanto si apprende, non risultano arrivate a Bruxelles richieste italiane per cambiare il mandato dell'operazione congiunta di Frontex Triton per superarne i vincoli e far sbarcare le navi dell'operazione anche in altri Stati dell'Ue: questo, per altro, è tutt'altro che semplice, perché richiederebbe l'accordo di tutti gli Stati partecipanti.
Ma il vero obiettivo non sono le navi Frontex, ma piuttosto quelle delle Ong con bandiera straniera. E la distinzione da fare è quella tra soccorso in mare, con relativi obblighi, e accoglienza. Se le norme impongono di soccorrere chi è in pericolo di vita in mare portandolo nel porto sicuro più vicino, anche altri tra i 28 stati Ue potrebbero essere chiamati in causa, come Malta. Mentre sul piano dell'accoglienza, si lavora per riprendere in mano gli accordi di rilocation, restati lettera morta.
Ultimo aggiornamento: 19:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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