Influenza, i sintomi di questo inverno: come distinguerli dal Covid e raffreddore (e cosa prendere)

Martedì 14 Novembre 2023
Influenza, i sintomi di questo inverno: come distinguerli da un raffreddore e quando chiamare il medico

I casi d’influenza stagionale in Italia sono ancora giunti al picco annuale, grazie anche alle temperature ancora piuttosto miti.

Dal 13 novembre, comunque, è prevista l’attivazione della sorveglianza virologica tramite il nuovo protocollo operativo RespiVirNet, basata sui dati dei medici di famiglia, pediatri e laboratori di analisi, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) con il sostegno del ministero della Salute.

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Vediamo di seguito le modalità di contatto e trasmissione, i sintomi tipici dell'influenza e come distinguerli da un contagio da Covid-19 o da un semplice raffreddore.

I sintomi tipici

Chi contrae l'influenza, nella grandissima maggioranza dei casi manifesta alcuni o tutti dei sintomi frequenti, il cui esordio si distingue per essere spesso brusco e improvviso:

I sintomi tipici dell’influenza solitamente una combinazione variabile di:

  • febbre alta che appare in modo improvviso
  • tosse secca e stizzosa
  • mal di testa
  • stanchezza e debolezza
  • brividi
  • dolori muscolari e articolari
  • dolori addominali
  • diarrea, nausea e vomito (soprattutto nei bambini)
  • mal di gola
  • naso congestionato e starnuti
  • perdita di appetito
  • ridotta qualità del sonno.

Va naturalmente tenuto presente che alla comparsa dei primi sintomi si può assistere a condizioni simili al più classico dei raffreddori, come ad esempio sovraproduzione di secrezioni nasali, lacrimazione e bruciore agli occhi; i sintomi tendono in genere a sfumare nel giro di 5-7 giorni al massimo ma l’astenia e la tosse possono durare molto più a lungo

Quando è opportuno chiamare il medico

Le indicazioni degli esperti raccomandano di prestare attenzionene e rivolgersi al medico di famiglia  se i sintomi sembrano guarire ma poi ritornano, nuovamente accompagnati da febbre e dal peggioramento della tosse.

Bisogna invece rivolgersi al Pronto soccorso - con urgenza soprattutto se si tratta di bambini, anziani o soggetti con altre patologie - nel caso in cui si riscontrano i seguenti sintomi:

  • - convulsioni
  • - vomito continuo
  • - difficoltà a respirare, fiato corto,
  • - labbra rosse o bluastre,
  • - dolore o sensazione di pressione a livello del torace o dell’addome,
  • - capogiro improvviso,
  • - stato confusionale,

.

Come ci si contagia e periodo di incubazione

Per quanto riguarda i contagi, bisogna ricordare che solitamente un adulto risulta contagioso già a partire dal giorno precedente alla comparsa dei sintomi e lo rimane fino a 5-7 giorni dopo la prima manifestazione della malattia.

Dunque è possibile contagiare altre persone ancor prima di capire di essere malati, oltre che quando si manifestano attivamente i sintomi. Alcune persone contagiate, inoltre, possono rimanere asintomatiche e comunque diffondere il virus. Con i bambini le precauzioni devono essere ancora maggiori, perché possono rimanere contagiosi anche più di una settimana.

Chi ha l'influenza può contagiare direttamente chi si trova nel raggio di circa 2 metri. Gran parte degli esperti ritiene che i virus influenzali si diffondano perlopiù tramite goccioline che passano tramite tosse, gli starnuti o la saliva che fuoriesce in piccole parti quando si parla. Queste goccioline arrivano facilmente nei pressi della bocca o del naso delle persone che si trovano nei pressi, venendo così inalate nei polmoni trasmettendo il virus.  

Meno spesso, sempre secondo i virologi, è possibile che ci si contagi toccando una superficie o un oggetto sul quale si trova il virus, e poi toccandosi le mucose.L

La regola più banale e universalmente valida per evitare il contagio è stare lontani da chi è contagioso, e, viceversa, rimanere a casa quando si è malati. 

È utile inoltre lavarsi spesso le mani con acqua e sapone, forma di prevenzione importantissima. Nel caso in cui acqua e il sapone non siano disponibili, si possono usare gel a base di alcol. Sempre parlando di prevenzione, tenere presente che biancheria, posate e piatti usati dai malati non devono essere condivisi se non ben lavati, ma se si utilizza la lavastoviglie non è necessario lavarli a parte.

Il periodo di incubazione, invece, cioè il lasso di tempo che intercorre tra il contagio e le prime manifestazioni, varia di solito da uno a quattro giorni.

Influenza, Covid o raffreddore?

Per quanto riguarda le differenze tra influenza e Covid, purtroppo sulla sola base dei sintomi non è possibile dire con certezza se ci si trovi davanti all'una o all'altro. 
Solo il caso di assenza di olfatto si può dire che sia un disturbo piuttosto caratteristico del Covid, ma questo elemento non può comunque dare alcuna certezza. Per dire concertezza di che natura siano i propri sintomi l'unico modo è sottoporsi ad un tampone rapido-molecolare.

Qualcosa in più si può fare per distinguere influenza e raffreddore, anche se le due infezioni hanno comunque in comune buona parte della sintomatologia e differenziarli in modo netto è difficile.

In ogni caso, si può dire geenralmente che l’influenza è più grave e i sintomi come la febbre, i dolori muscolari, la stanchezza e la tosse secca, si manifestano con maggior frequenza e sono più intensi.

Chi ha il raffreddore, solitamente, ha sintomi maggiori a livello respiratorio: tipicamente il naso che cola o chiuso. Normalmente il raffreddore non provoca problemi gravi come polmonite o infezioni batteriche, e in casi molto rari può arrivare a richiedere il ricovero in ospedale.

Farmaci sì o no? Cosa prendere

Va tenuto presente che non esiste un modo per modificare in modo sensibile il decorso dell’infezione una volta contratta. Per alleviare i sintomi, si può valutare l’assunzione di specifici farmaci antivirali, ricordandosi perà che il loro utilizzo comporta alcuni effetti indesiderati e che hanno un'efficacia comunque limitara. Inoltre, la loro assunzione dovrebbe essere limitata a pazienti ad alto rischio di complicazioni.

Una regola fondamentale spesso sottolineata dai medici, è quella di non prendere mai antibiotici in caso di influenza in assenza di prescrizione medica.

I sintomi influenzali possono essere curati con o senza farmaci.

I medicinali da banco possono alleviare alcuni sintomi della malattia, ma ma ricordato che non rendono il paziente meno contagioso. Il medico di base può decidere di prescrivere antivirali per alleviare i sintomi e prevenire le complicazioni gravi. Solo nel caso in cui a patologia progredisce e l'influenza  si trasforma in infezione batterica, possono inoltre essere prescritti gli antibiotici.

Ultimo aggiornamento: 13:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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