Il 2024 è un anno bisestile: come nasce la superstizione legata agli eventi tragici (ma all'estero è una festa)

L’anno bisestile – e questo lo è - spaventa perché “porta male”. Lo dice la superstizione. Lo “misura” la storia. Anche recente

Sabato 6 Gennaio 2024 di Valeria Arnaldi
Il 2024 è un anno bisestile, cosa è perché si chiama così e come nasce la superstizione legata agli eventi tragici

«Anno bisesto, anno funesto», recita la tradizione popolare. E pure «Anno bisesto chi se la cava è lesto». Messaggio e scaramanzia sono chiari: l’anno bisestile – e questo lo è - spaventa perché “porta male”.

Lo dice la superstizione. Lo “misura” la storia. Anche recente. Nel 2020 c’è stata la pandemia di Covid - senza dimenticare che, in Giappone, il 2024 si è aperto con un terremoto di magnitudo 7.5 - nel 2004, lo tsunami nell’Oceano Indiano. Il 1980 ha visto l’assassinio di John Lennon. Il 1972, il massacro di Monaco di Baviera alle olimpiadi estive. Nel 1968, sono stati uccisi Martin Luther King e Robert Kennedy. Nel 1948, Gandhi. È del 1912, la tragedia del Titanic.

LA SUPERSTIZIONE 

Ancora prima, l’introduzione della ghigliottina in Francia nel 1792. Non mancano casi italiani, come i terremoti dell’Irpinia nel 1980, del Friuli nel 1976 e di Messina nel 1908. Ma la “paura” risale all’antica Roma, quando a febbraio, dalle idi al 21, si celebravano i defunti e l’ultimo giorno, si riteneva che potessero aggirarsi tra i vivi. Fu proprio l’Urbe a “inventare” il 29 febbraio. I bisestili sono nel calendario giuliano, promulgato da Giulio Cesare. Il giorno in più si aggiungeva dopo il 24 febbraio, chiamato bis sexto die, da cui poi derivò bisestile. Ciò serviva a compensare lo scarto tra l’anno, calendarizzato dagli uomini, e quello solare, più lungo di qualche ora. L’astronomo Sosigene di Alessandria stabilì un bisestile ogni quattro anni. I ritardi rimasti fecero perdere un giorno ogni 128 anni.

LE MODIFICHE 

Così, nel 1582, papa Gregorio XIII, con il calendario gregoriano, corresse l’errore e i suoi effetti. E dal 4 ottobre, quell’anno, si passò al 15. «L’istituzione del calendario gregoriano è forse l’ultima occasione in cui la grande Italia del Rinascimento è in avanguardia rispetto al mondo», spiega lo storico Alessandro Barbero, in una delle sue pillole video. La differenza di tempi non è stata pienamente colmata, perciò quando serve - l’ultima volta è stata il primo gennaio 2017 - l’International Earth Rotation and Reference Systems Service aggiunge un secondo intercalare al Tempo Coordinato Universale. Quanto basta per giustificare un altro detto: «Anno bisesto, anno senza sesto». O comunque con regole sue. Sì, perché se in Italia il bisestile è considerato sfortunato, in altri Paesi è atteso. In Irlanda e nel Regno Unito, il 29 febbraio è il giorno in cui le proposte di matrimonio possono essere fatte solo dalle donne. Secondo la leggenda, sarebbe stato San Patrizio, su richiesta di Santa Brigida, a introdurre la consuetudine. Per altre fonti, sarebbe stata la regina Margherita di Scozia nel 1288. Quale che sia l’origine, il rito del “giorno dello scapolo”, che si diffuse largamente nel XIX secolo, è ancora vivo.

I SENTIMENTI

L’uomo che non accetta viene multato: deve acquistare un abito o dei guanti per la donna rifiutata. In passato, la sanzione era fissata in dodici paia di guanti, gesto simbolico per consentire alla dama di “nascondere” l’assenza dell’anello. In Irlanda, il 29 febbraio, le donne sono dominanti anche in materia di ballo: solo loro possono invitare a danzare. Dichiarazioni femminili ci sono anche in Germania: per far conoscere i propri sentimenti al partner desiderato, le ragazze devono decorare con fiocchi un albero davanti alla sua casa. 
Più sbrigativi e diretti i metodi in America: in Illinois, precisamente ad Aurora, nel 1948, le nubili hanno lanciato un nuovo rito, multando i celibi per il “crimine” di non essere sposati. La sanzione è stata fissata in quattro dollari. Largo dunque alle proposte, ma attenti al matrimonio. Secondo greci e scozzesi sposarsi il 29 febbraio porta sfortuna alle coppie. Di certo, toglie loro tre anniversari. Non solo nozze. In Texas, ad Anthony, si celebra una festa di compleanno per tutti nel giorno “in più”. Non a caso, la città è detta la Capitale mondiale dell’anno bisestile. I nati il 29 febbraio hanno anche un “club”, The Honor Society of Leap Year Day Babies. Fino al 2016 è stato offerto il servizio di ricerca nati – oltre cinque milioni nel mondo, secondo la Society – sospeso con l’introduzione dei social.

IL RECORD 

La possibilità di nascere il 29 febbraio è una su 1461. Non stupisce che la famiglia Keogh abbia conquistato il record mondiale di nati in questa data: Peter Anthony nel 1940, suo figlio Peter Eric,nel 1964 e la nipote Bethany Wealth nel 1996. A Taiwan, il 29, le figlie lontane da casa, tornano dai genitori e cucinano per loro. E non finisce qui. L’anno bisestile ha anche “suoi” animali. Vi sono associati la rana, perché il giorno in più “salta”, la lepre, dal leprotto bisestile, e la balena, per la credenza comune secondo cui partorirebbe ogni quattro anni. 
Ad animare l’anno è anche altro. In Maryland, nel 2008 è stata lanciata – invano – l’idea di non lavorare il 29 febbraio, visto che il giorno non sarebbe pagato “extra”. E più associazioni nel mondo invitano a donare il proprio tempo, il 29 febbraio, ad attività di volontariato e simili. Un modo, forse, anche per rendere la prospettiva dell’anno meno “funesta”. 

Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 21:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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