Gli islamici devono cancellare l'ambiguità

Martedì 22 Agosto 2017
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Caro Direttore,
quando i giapponesi, nel 1941, attaccarono proditoriamente la base americana di Pearl Harbour provocando migliaia di morti, sia pur militari, il governo degli Stati Uniti decretò che a tutti i cittadini di origine giapponese fosse tolta la cittadinanza americana, fossero relegati in campi di detenzione e furono confiscati i loro beni. Fu una decisione disumana, atta però a far capire ai giapponesi residenti negli USA quale nefandezza avevano perpetrato i loro connazionali, imbevuti di fanatismo.

L'Europa che, come al solito, sonnecchia, dovrebbe attuare misure drastiche anche nei confronti dei parenti e di tutti coloro che inneggiano alla violenza, il più delle volte in nome di un dio, che loro chiamano Allah e che certamente non si diversifica dal nostro. L'illuminismo ha sconfitto il fanatismo cattolico, è ora che tutti gli islamici si coalizzino contro i loro fanatici religiosi, creando un nuovo illuminismo islamico. Solo così potranno isolare queste bestie sanguinarie, impregnate di odio e fanatismo, contro chi non la pensa o agisce come loro.


Alessandro Dittadi
Mogliano Veneto (Treviso)


Caro lettore,
il rapporto tra mondo musulmano e terroristi islamici è un nodo irrisolto. In occasione di attentati come quello di Barcellona le comunità musulmane presenti nei nostri Paesi non mancano di esprimere parole di sdegno e proclamano la loro ferma condanna. Resta il fatto che, come conferma anche l'attentato di Barcellona, sono proprio le comunità religiose il terreno di coltura preferito dai terroristi islamici. Lì dentro si formano le cellule combattenti e lì dentro si pianificano le strategie di morte. Naturalmente non si può e non si deve fare di tutta un'erba un fascio. Ma è legittimo chiedere agli islamici, e in particolare ai loro capi religiosi, di tracciare una linea di demarcazione netta e costante ad ogni livello nei confronti dei terroristi che insanguinano le nostre città.

Da questo punto di vista nel mondo islamico esistono ancora aree di ambiguità. La sensazione è che per non pochi musulmani i terroristi sono fratelli che sbagliano non nemici da combattere. Un'ambiguità che va cancellata.
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