A2A dona all'Università di Udine la turbina centenaria di 14 tonnellate

Lunedì 17 Luglio 2017 di Paola Treppo
La turbina centenaria
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UDINE e GEMONA DEL FRIULI - Ha funzionato per quasi un secolo, dal 1916 al 2014, nella centrale idroelettrica di Campagnola, in comune di Gemona del Friuli. È il “gruppo turbina-alternatore n. 1”, dono della società A2A all’Università di Udine, inaugurato oggi, lunedì 17 luglio, nel cortile interno del polo scientifico dei Rizzi. Il manufatto, che pesa 14 tonnellate, lungo 8,5 metri, è vero e proprio esempio di archeologia industriale, è stato dismesso nel dicembre 2014 a seguito dell’ammodernamento della centrale e, quindi, recuperato dall’Ateneo.
 
Il progetto di restauro e installazione del macchinario nel polo scientifico è stato realizzato, sotto la responsabilità di Piero Pinamonti, con il finanziamento del Piano strategico d’Ateneo 2016-2018, assegnato al Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura, ed è stato eseguito dalla ditta Sea Snc di Remanzacco. L’investimento, di 20.000 euro, ha consentito di valorizzare il manufatto costituito da una turbina “Francis” in camera libera e da un generatore sincrono trifase, mettendolo poi a disposizione di studenti e ricercatori, a scopo didattico.
 

 

Fin dalla sua entrata in funzione nel 1916, la centrale di Campagnola, situata sul canale irriguo del Consorzio Ledra-Tagliamento e dotata di quattro gruppi turbina-alternatore, ha prodotto energia elettrica per l’ex Cotonificio Morganti di Piovega di Gemona, grazie ad una potenza efficiente di 1,15 MW e una producibilità media annua di 8,77 GWh. Dal 1963 è divenuta di proprietà dell’Enel e quindi, fino al 2014 di Edipower del Gruppo A2A, mentre in seguito è stata acquisita da altra società.
 
Alla cerimonia di inaugurazione (nelle foto), per l’Università di Udine erano presenti il rettore Alberto De Toni e Marco Petti, direttore del Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura. Per la società A2A sono intervenuti Roberto Gianatti, responsabile degli impianti idroelettrici e Roberto Corona, responsabile della comunicazione, mentre per la ditta Sea, che ha eseguito anche lo smontaggio del gruppo dalla centrale, hanno partecipato il titolare Augusto Casarin e il figlio Giovanni.

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