GEMONA DEL FRIULI (Udine) - Dopo l’ennesima ondata di maltempo che ha colpito il Gemonese, si sono registrati nuovi problemi in ospedale. Lo denuncia Andrea Palese, capogruppo della lista civica Per Gemona che ha depositato un’interrogazione urgente al sindaco Paolo Urbani.
Secchi e lenzuola
«Chiedo al primo cittadino di intervenire presso Direzione dell'Azienda sanitaria dell'Ass 3 Alto Friuli, Collinare, Medio Friuli, perché vengano realizzati urgentemente gli interventi necessari all'eliminazione delle infiltrazioni di acqua che interessano alcuni locali dell’ospedale San Michele - dice Palese - in particolare l’atrio di accesso al padiglione degli ambulatori, la zona cup, l'area della nuova dialisi e sala d'attesa del pronto soccorso. A ogni temporale di particolare intensità o pioggia intensa, i locali vanno sott’acqua, rendendoli temporaneamente inagibili (nelle foto) e costringendo il personale a fronteggiare la problematica con mezzi di fortuna: secchi e lenzuola, segnalando con cartelli le zone allegate».
I fondi sono fermi
La situazione non è nuova. «Nel 2015, il direttore generale dell'Ass 3 aveva riconosciuto la necessità di realizzare un intervento radicale e risolutivo. Aveva evidenziato come negli atti di pianificazione aziendale, specificatamente per gli interventi edili e impiantistici in conto capitale, era già previsto uno stanziamento di 600mila euro per il rifacimento del manto di copertura del tetto dell’ospedale; aveva detto che l’intervento era prossimo a essere appaltato e che sarebbe stato ultimato entro novembre 2016. In realtà le risorse sono disponibili a bilancio dal lontano 2013. Una situazione inaccettabile che purtroppo, per negligenza o mala gestione, sta portando inesorabilmente al degrado questa struttura, una delle poche in regione di recente costruzione».
Il problema della copertura dei servizi 118
C'è anche il problema della copertura dei servizi 118. «Lo hanno denunciato di recente dai Comitati a difesa dell’ospedale - dice Palese -. I servizi sono stasti esternalizzati e appaltati alla Cri per oltre 3 milioni di euro, nonostante l’Ass3 disponga non solo di ambulanze proprie, ma persino di finanziamenti regionali per all’acquisto di nuove ambulanze. Uno scenario completato dalla mancanza dell’automedica, prevista dal Piano emergenze regionale, che lascia sguarnito oltre 1/3 del territorio regionale, tutto l’Alto Friuli. Una confusione che determina una grave lesione del diritto alla salute dei cittadini dell’Alto Friuli, sempre più relegati alla serie b».
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