Più attenzione per le donne che denunciano molestie

Sabato 24 Giugno 2017
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Caro direttore,
una nuova vittima della violenza nel Teramano, una dottoressa, ancora un'altra donna uccisa da uno stalker nel parcheggio dell'ospedale dove lavorava. Ma a poche ore di distanza è successo il contrario, a Genova una donna uccide il compagno che la picchiava e che, con tutta probabilità, stava per uccidere lei.

Due persone uccise a coltellate nel giro di poche ore ma tra i due casi passa una differenza enorme: nel secondo è lei ad uccidere lui, per sacrosanta, legittima difesa.

Una donna che ha trovato la forza ed il coraggio di ribellarsi e di diventare lei l'omicida ponendo fine alla vita di un uomo, che, a quanto pare, la maltrattava da anni costringendola ad andare in giro paludata da sciarpe per non mostrare i lividi. Verrebbe da dire: finalmente se non fosse che si tratta pur sempre di un omicidio e non si può gioire per questo. Ed è pur sempre un caso su mille: per una donna è molto più difficile considerare la violenza la soluzione dei problemi.Ma potrebbe ra ppresentare almeno un punto di svolta.


Mariagrazia Gazzato

Cara lettrice,
la donna che ha ucciso un uomo che la maltrattava da molti anni ha tutta la nostra umana comprensione. Anche perché, probabilmente, così facendo ha salvato la propria vita e non è andata a allungare la fila di ragazze, fidanzate e madri vittime della brutale follia di certi maschi. Tuttavia un omicidio non può essere considerato un punto di svolta. La vera svolta deve venire da un cambio di mentalità. In Italia è stato introdotto il reato di stalking e dunque chi perseguita e molesta una donna può essere perseguito per legge: indagato e incarcerato. Ma le statistiche ci dicono che molte denunce rimangono lettera morta o vengono archiviate. Come ha sottolineato l'avvocato Giulia Bongiorno: «In Italia ci sono minori problemi a mettere in carcere chi commette violenza alla stadio, rispetto a chi usa violenza alle donne». L'affermazione potrà apparire provocatoria, ma fotografa la realtà di molte zone del nostro Paese e rispecchia la tendenza, assai diffusa, a minimizzare e a considerare i reati di stalking meno importanti di altri. La svolta dunque dovrebbe venire da qui: da un diverso atteggiamento culturale e da una maggior rispetto e attenzione nei confronti delle donne che denunciano molestie e e soprusi.
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