PORDENONE - Sono del 132esimo Artiglieria di Maniago, reparto che fa capo alla Brigata corazzata Ariete, i due militari che l'altra sera sono stati feriti a coltellate, durante un controllo di routine a Milano, da un 20enne italo-tunisino. I due stavano perlustrando una della zone più calde della città. Gli agenti hanno focalizzato l'attenzione su un ragazzo, poi identificato in Tommaso Bèn Yousef Hosni Ismail - nato a Milano da padre tunisino e madre pugliese - che stava importunando alcuni passanti. Quando gli hanno chiesto i documenti, questo ha subito estratto il coltello e ha colpito l'agente della Polfer. Poi ha tentato di fuggire ma è stato prontamente bloccato dai due militari che, non senza difficoltà, sono riusciti a stenderlo nel giro di appena 8 secondi. Addosso aveva anche un altro coltello.
Si tratta di un 34enne caporal maggiore, in servizio permanente, e di un 20enne in ferma breve prefissata di un anno. Entrambi sono feriti fortunatamente in maniera non grave. Mentre il primo ha riportato lesioni (un taglio alla spalla destra) è stato già dimesso dall'ospedale, la prognosi per il giovane è di 30 giorni. Il militare ha riportato ferite alla gola e al costato. I due militari dell'Ariete erano arrivati a febbraio a Milano, nell'ambito dell'operazione 'Strade sicure'', e sarebbero dovuti rientrare presto a Maniago.
Il comando della Brigata Ariete non fornisce le generalità dei due solati per motivi di sicurezza e non è stasto reso noto neppure alcun dato sulle residenze delle famiglie di origine. C'è, infatti, la possibile ombra dell'Isis sull'attacco all'arma bianca dell'altra sera. Il giovane italo-tunisino, che recentemente aveva postato un video inneggiante all'Isis sul proprio profilo Facebook, potrebbe essere vicino agli ambienti del terrorismo islamico.
A Milano, nell'ambito dell'operazione 'Strade sicure'', operano attualmente circa 200 militari della Brigata Ariete: «Appartengono rispettivamente - fa sapere il maggiore Massimo Grizzo, portavoce della 132esima Brigata corazzata Ariete - al Reggimento artiglieria di Maniago e al Reggimento dei Lancieri di Novara di stanza a Codroipo. In tutto sul territorio nazionale, sempre per quanto riguarda il medesimo progetto avviato nel 2008, operano circa 350 nostri uomini che, oltre a Milano, sono dislocati tra Rieti ed Ascoli Piceno, nelle zone cioè colpite dal sisma, e a Roma».
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".