Usa, l'affetto tra la pilota vittima di un incidente e il cane a tre zampe

Giovedì 20 Aprile 2017 di Marta Ferraro
Usa, l'affetto tra la pilota vittima di un incidente e il cane a tre zampe
2
Tracy era una pilota professionista ed era abituata alle cadute. Però quel giorno fu diverso. Atterrando sull’erba dopo un brutto tonfo capì che non era come le altre volte. Il colpo fu così forte che si ruppe il bacino, l’osso sacro e non si sentiva più le gambe.

«Sono stata costretta a letto per molti mesi e poi ho cominciato a usare la sedia a rotelle. Mi sentivo umiliata. Dovevo imparare a camminare nuovamente», ha confessato la pilota statunitense a La Naciòn, aggiungendo: «Prima dell’incidente, con mio marito avevamo tanti progetti: comprare una casa, avere un cane e formare una famiglia. Però poi tutto si è fermato. Vedevo il mondo scorrere davanti ai miei occhi dalla finestra. E pensavo: la vita è così breve. Perché non prendiamo un cane?».

D’impulso Tracy insieme al marito andò in un canile. «Volevo un cane che si sentisse proprio come mi sentivo io» ricorda. Quando entrammo mi avvicinai alla prima vetrina. E lì Tracy notò che c’era un bellissimo cane nero sdraiato, veramente speciale. Guardò suo marito e gli chiese: «Ha tre zampe? Ha un solo occhio?». Il cane nell’udire la sua voce le stesa la zampa. In quell’istante la coppia realizzò che quello era l’amico che cercavano.
«Dal primo giorno, Jack si è mostrato un cane allegro, amorevole e pieno di energia. Prima del suo arrivo mi sentivo insicura a camminare in pubblico. Ero restia a uscire e a camminare per strada. Poi, con Jack non avevo alternativa: dovevo portarlo fuori per forza. Ogni giorno potevamo camminare un po’ di più del giorno prima», ricorda Tracy, che assicura che grazie al suo cane ha cambiato il suo obiettivo, cominciava a essere più concentrata sul cane che su di lei.

La padroncina di Jack racconta che il suo amico a quattro zampe è molto intuitivo e che mostra un interesse speciale per le persone con qualche tipo di disabilità, come se venisse irrimediabilmente attratto da loro. Inoltre, assicura che la condizione del cane non ha nessun impatto negativo su di lui. Per Jack tutto ciò che si presenta è fonte di scoperta e divertimento. .

«Qualche mese fa è stato il mio compleanno e siamo usciti a fare una passeggiata. Jack ha cominciato a correre e ho pensato: 'Bene, ora comincio a correre con lui. Che poteva mai succedere?' E poi a poco ho cominciato a accelerare. Lui ha girato la testa e mi ha guardata sorpreso, come se non potesse credere che stavamo correndo. Io ho cominciato a ridere perché come lui non ci potevo credere», ha ricordato emozionata. «Quando l’ho adottato ho pensato che io avrei aiutato lui, oggi guardandolo capisco che in realtà lui ha aiutato me».
Ultimo aggiornamento: 18:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci