Caro Gazzettino,
l’Agenzia delle Entrate colpisce nel mucchio: sta “recuperando”, a più non posso, costi di sponsorizzazione “non inerenti” senza spiegare a cosa siano inerenti di diverso dall’attività sportiva. L’unica spiegazione è che questo avvenga perché il Fisco pensa che siano false sponsorizzazioni; nel qual caso i contribuenti onesti (la stragrande maggioranza) farebbero bene a contestare i relativi atti per "falsità di motivazione".
Così facendo l’Agenzia ha infatti anche il “vantaggio” di costringere i contribuenti a “trattare” (sulla “maggiore” o “minore” inerenza dei costi di cui trattasi) per non rischiare di pagare tre o quattro volte di più in sede successiva.
A parte il rischio di corruzione visto il ridotto ambito di chi ha il potere di decidere, in modo discrezionale, il pagamento o meno di centinaia di milioni, il rischio maggiore è che - per timore del Fisco - le imprese riducano o rinuncino a promuovere lo sport con drammatiche conseguenze per centinaia di attività sportive solo qui a Nordest e cadute sulla cattiva strada di molti giovani.
Mi auguro che qualche politico o magistrato legga questo appello!
Luciano Dissegna
Vicenza
© RIPRODUZIONE RISERVATA l’Agenzia delle Entrate colpisce nel mucchio: sta “recuperando”, a più non posso, costi di sponsorizzazione “non inerenti” senza spiegare a cosa siano inerenti di diverso dall’attività sportiva. L’unica spiegazione è che questo avvenga perché il Fisco pensa che siano false sponsorizzazioni; nel qual caso i contribuenti onesti (la stragrande maggioranza) farebbero bene a contestare i relativi atti per "falsità di motivazione".
Così facendo l’Agenzia ha infatti anche il “vantaggio” di costringere i contribuenti a “trattare” (sulla “maggiore” o “minore” inerenza dei costi di cui trattasi) per non rischiare di pagare tre o quattro volte di più in sede successiva.
A parte il rischio di corruzione visto il ridotto ambito di chi ha il potere di decidere, in modo discrezionale, il pagamento o meno di centinaia di milioni, il rischio maggiore è che - per timore del Fisco - le imprese riducano o rinuncino a promuovere lo sport con drammatiche conseguenze per centinaia di attività sportive solo qui a Nordest e cadute sulla cattiva strada di molti giovani.
Mi auguro che qualche politico o magistrato legga questo appello!
Luciano Dissegna
Vicenza