Battere la corruzione negli appalti pubblici e liberare dal giogo le Pmi

Giovedì 16 Marzo 2017
Caro Gazzettino,
premesso che la corruzione (che ci "costa" almeno 60 ma forse 100 miliardi di euro) è impossibile senza l’imputazione da parte dei fornitori di beni e di servizi alle pubbliche amministrazioni (che diversamente sconterebbero, sulle maggiorazioni dei  relativi appalti e/o incarichi, maggiori imposte pari a quasi il 70%) di fatture e/o altri stratagemmi per operazioni inesistenti, riteniamo che la coraggiosissima consigliera di Reggio Emilia Rubertelli - con una mozione ad hoc  - abbia contribuito non solo a salvare l'Italia dalla corruzione e dal debito pubblico ad essa conseguente, ma anche a distogliere gran parte delle verifiche fiscali dalle piccole e medie imprese (Pmi) pilastro dell’economia e dell’occupazione! Molte di esse  in questo momento, anche a causa delle verifiche stesse, stanno morendo.

Chiede in sostanza all'amministrazione di comunicare ad Agenzia Entrate e Gdf  i fornitori  di ogni opera, bene o servizio per verificare i costi applicati all'ente pubblico. E controlli su chiunque sia destinatario di commesse o contributo pubblico.

Luisa Catellani
(Imprenditori Emiliani)
Ultimo aggiornamento: 21:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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