L'opportunismo di Grillo, senza alcuna autocritica

Mercoledì 4 Gennaio 2017
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Caro Direttore
al Movimento 5 Stelle è proprio il caso di dire benvenuti sulla terra. Dopo anni in cui abbiamo visto i pentastellati sparare ad alzo zero ad ogni avviso di garanzia notificato ad un sindaco o ad un esponente di un altro Partito, con conseguente richiesta di dimissioni e gogna pubblica, adesso sembra scattare il contrordine. Evidentemente ci si è accorti che, in questo Paese, chi si occupa di cosa pubblica corre costantemente il rischio di incappare in qualche indagine della Magistratura, e che la presunzione di innocenza vale anche per chi fa politica. 


Ivana Gobbo
Abano Terme (Pd)

Caro lettore,
Beppe Grillo ha fatto una scelta di civiltà e di buon senso, ma per essere credibile la nuova posizione del leader pentastellato avrebbe dovuto essere accompagnata da una chiara autocritica sulle posizioni assunte nel passato, recente e lontano, dal Movimento 5 Stelle. Perché i casi sono due: o era sbagliata la linea precedente e quindi gli attacchi (con richiesta di dimissioni immediate) rivolti a tutti gli avversari politici raggiunti da un avviso di garanzia o è inadeguata la posizione attuale.
Grillo ha una concezione molto liquida e disinvolta della politica e una notevole abilità manovriera. Ma è un fatto che questa inversione di rotta sui politici indagati arriva alla vigilia di una possibile indagine sulla sindaca di Roma Virginia Raggi. E cambiare idea secondo le convenienze del momento e senza fare ammenda dei propri errori passati, si chiama opportunismo. A destra come a sinistra.
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