PADOVA - La Fondazione Musei Civici aveva detto che se ne poteva anche fare a meno. E aveva liquidato la questione in poche righe sottolineando di non ritenere il materiale imprescindibile per il consolidamento delle collezioni museali cittadine dicendo così no ad un piccolo tesoro artistico fatto di una sessantina tra quadri e sculture come opere di Gino Rossi, di Massimo Campigli, Sironi, Semeghini o Casorati. Insomma, non proprio quisquilie per gli appassionati di arte contemporanea. Ma la giunta Brugnaro ha deciso di andare avanti lo stesso e di dare seguito alle volontà testamentarie di G.V., facoltoso signore, originario di Padova, residente a Milano, ma di famiglia veneziana, deceduto nel capoluogo lombardo nell'agosto del 2013 e che, con testamento olografo, aveva deciso di donare alla Galleria internazionale di arte moderna di Ca' Pesaro, a titolo di legato, le opere scultoree e pittoriche che, nel corso della sua vita, aveva raccolto e collezionato nelle sue residenze, quella di Milano e di Lerici, in provincia della Spezia...
Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 09:42
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