Benetton 4.0 torna a produrre
a Treviso. «Ed è solo l’inizio»

Mercoledì 19 Ottobre 2016 di Maurizio Crema
Benetton 4.0 torna a produrre a Treviso. «Ed è solo l’inizio»
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VILLORBA - Benetton torna a produrre a casa. A Castrette di Villorba (Treviso) dove c’è l’avveniristico centro logistico del gruppo United Colors, da fine agosto hanno ripreso a funzionare dopo molti anni 36 telai super tecnologici che sfornano maglioni realizzati senza cuciture e con filati pregiati made in Italy, una soluzione avveniristica unica al mondo targata col prefisso della Marca, cioè TV 31100. «Oggi grazie alla tecnologia si possono riportare in Italia lavorazioni che si pensavano perse per sempre», spiega Francesco Gori, presidente del gruppo dell’abbigliamento trevigiano, che assicura: «Non sarà l’unico né l’ultimo ritorno industriale qui a Treviso».

«TV 31100 è una dichiarazione d’amore per il nostro marchio - commenta Marco Airoldi, amministratore delegato di Benetton Group, 1,53 miliardi di fatturato nel 2015 – con la quale riportiamo alla luce le fondamenta della nostra identità: maglieria, colore e ricerca. Abbiamo preso 36 macchine giapponesi Shima Seiki di ultimo modello che in un ora di lavoro riescono a produrre una maglia senza cuciture da 130 grammi di lana e con 750mila punti di cucitura; abbiamo creato un piccolo reparto produttivo da 50 addetti capace di sfornare 200mila capi all’anno e di limitare gli sprechi di materia prima. Questi capi, concepiti e realizzati interamente a Treviso, sono solo la punta dell’iceberg di un progetto più ambizioso che vuole creare qui un centro d’eccellenza per tutto il gruppo dove sperimentare, testare e produrre direttamente capi ad alto valore aggiunto - spiega Airoldi -. I prototipi sono stati testati dai primi di settembre in sei negozi, la metà in Italia, e sono stati molto apprezzati dai clienti che ci hanno dato anche preziosi suggerimenti. Il prodotto verrà lanciato sul mercato in Italia e in qualche negozio all’estero a metà novembre».
 
Airoldi ricorda che Giuliana Benetton ha collaborato per diversi anni con i giapponesi di Shima Seiki per sviluppare macchine per maglieria sempre più tecnologiche. Un antico intreccio di saperi ed esperienze che si è rinnovato ora. «Abbiamo la prospettiva di sviluppare un nuovo modulo per la progettazione tridimensionale del capo che ci permetterà di superare anche la fase della campionatura, risparmiando ulteriori risorse e velocizzando ulteriormente la fase di risposta alle nuove tendenze dei consumatori», annuncia Airoldi.

A Villa Minelli si aspettava anche il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, perché l’iniziativa avviata da Benetton Group si inserisce nell'ambito del "Progetto Reshoring" promosso da Sistema Moda Italia. Calenda però è stato bloccato all’estero per trattative d’alto livello. Ma a promuovere la politica del governo ci pensano il presidente di Unindustria Treviso Maria Cristina Piovesana: «In Veneto e a Treviso siamo in ritardo sugli investimenti tecnologici ma esempi di questo genere e i nuovi provvedimenti del governo per l’industria 4.0 aiutano noi imprenditori a fare con fiducia i passi necessari per un nuovo sviluppo». Il presidente della Piccola Industria di Confindustria Alberto Baban: «L’ammortamento al 250% ci fa risparmiare il 36% di tasse, un vantaggio che non ha nessuno in Europa, senza contare le detrazioni al 50% per le spese per l’innovazione. Ora tocca a noi imprenditori». TV 31100 si annuncia quindi un passaggio cruciale ma Benetton come va? «Il piano pluriennale sta procedendo secondo i piani», il commento stringato di Airoldi che non vuole entrare nei dettagli del 2016. La strada però è tracciata. Ed è un ritorno al futuro. Si spera a colori brillanti, come quelli che hanno fatto grande il gruppo trevigiano.
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