PIRLO: "ABBIAMO LO SPIRITO DEL 2006. LA
GERMANIA CI TEME: SIAMO QUI PER VINCERE"

Mercoledì 27 Giugno 2012 di Ernesto De Franceschi
PIRLO: "ABBIAMO LO SPIRITO DEL 2006. LA GERMANIA CI TEME: SIAMO QUI PER VINCERE"
MILANO - Quando parla, non alza mai la voce. Andrea Pirlo è fatto così. Prendere o lasciare. «La Germania? Ha paura di noi». Tutto il mondo parla ancora del suo cucchiaio decisivo contro l’Inghilterra. Lui l’ha già gettato alle spalle. «Non mi alleno a calciare i rigori così, mi è venuto al momento. Il portiere inglese mi sembrava troppo sicuro di sè. Bisognava fargli passare un po’ le arie».

Zero tatticismi, zero giri di parole, una certezza. «C’è lo spirito, la voglia giusta, quella del 2006. Siamo tra le prime quattro dell’Europeo. Ma non abbiamo ancora fatto niente. La sconfitta con la Russia ci ha fatto tornare con i piedi per terra. Siamo venuti qui per vincere. Sono quasi a fine carriera e certe emozioni me le voglio godere fino alla fine». Pirlo e Buffon domani a Varsavia saranno gli unici titolari azzurri che erano in campo dall’inizio il 4 luglio 2006 a Dortmund: Germania-Italia 0-2, gol di Grosso, assist no-look guarda caso di Pirlo, e Del Piero.

Azzurri in finale a Berlino, tedeschi a piangere. «La Germania ha paura, devono stare attenti che non si ripeta il 2006». Il rispetto per gli avversari è, però, totale: «Loro sono sul pezzo da inizio a fine partita. Vengono da 4-5 anni di altissimo livello, vincono sempre o quasi. Li abbiamo studiati alla tv e lo faremo anche nei prossimi giorni».

Pirlo vuole stupire ancora: dopo lo scudetto con la Juve, sogna il tronfo europeo. Basta per vincere il Pallone d’oro? «Finché ci saranno Messi e Ronaldo sarà impossibile - replica l’ex milanista -, sono una spanna sopra tutti. Conta solo fare gol. E quei due ne fanno 60-70 a stagione». In mezzo al campo Pirlo incrocerà Ozil. Lo juventino è sicuro: «E’ lui il fulcro del gioco tedesco, dovremo stare attenti a come si muove in campo». Confida nell’aiuto dei colleghi, De Rossi e Marchisio. «Come reparto siamo a livello della Spagna», sentenzia. Prandelli si lamenta (giustamente) per i due giorni di riposo in meno rispetto ai rivali. «Sono tanti», ammette. «Andrea, fai stare zitta la Merkel», gli urla un tifoso mentre lascia Casa Azzurri. Pirlo sorride. Un pensierino l’ha già fatto. .
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