Pordenone. Camion nel Vajont, Corona
denuncia: «Fermateli o sarà il disastro»

Martedì 15 Marzo 2011 di Lorenzo Padovan
Mauro Corona (archivio)
PORDENONE - Sto scrivendo una lettera all'Unesco affinch tolga il suo blasone di Patrimonio dell'Umanit alle Dolomiti se la Valcellina non bloccher l'accesso dei Tir. Mauro Corona non mai banale. Men che meno quando si parla della tutela della sua valle, dell'incolumità della sua gente, della sua famiglia. A far scattare la reazione del poliedrico artista ertano è stato l'incidente accaduto mercoledì scorso, quando un camion carico di cemento, senza freni, è finito nel Vajont, dopo un volo di centinaia di metri. «Cosa sarebbe accaduto se dall'altra direzione fosse sopraggiunta una macchina con una famigliola o magari i miei figli a bordo? O un pullman carico di studenti di ritorno dal fondovalle?», si domanda allarmato lo scrittore.



«Questa volta non permetterò che la tragedia arrivi prima dei provvedimenti per evitarla - garantisce Corona - perché siamo al quinto grave incidente con protagonisti i Tir, due dei quali sono quasi finiti alla chiesetta della diga. Ora basta. Bisogna fermare questo stillicidio di passaggi di mezzi pesanti che attraversano la Valcellina per evitare la lunga trasferta per il Fadalto». L'artista ricorda, però, di non avercela con gli autisti o le ditte che operano i trasporti. «Tutt'altro. Ognuno ha diritto a guadagnarsi onestamente il pane, ma questo accadrà ugualmente anche senza usare la nostra valle per i trasferimenti della loro merce. È giunto il momento in cui si pone fine a questi rischi pazzeschi che la nostra gente sta correndo. La strada è stata costruita ai primi del '900 per far transitare carretti, non per spostare carichi di decine di tonnellate».



A questo punto, Corona butta il carico da undici sul tavolo: «Denuncio pubblicamente quanto accadrà a breve se non si interdirà il traffico pesante dal passo di Sant'Osvaldo verso Erto, oppure se non si rifarà la viabilità. All'altezza dell'Antro di Venaria la carreggiata passa sopra un enorme anfratto. Tra poco, sotto la pressione dei camion, crollerà tutto e saranno tragedie e pianti per le persone che vi perderanno la vita». Di fronte ad uno scenario così cupo, Corona ha deciso di mettere la sua capacità di scrittore al servizio della popolazione: «Invio una lettera all'Unesco - conferma - perché qui non c'è nulla da festeggiare (a fine giugno è in programma un'intera settimana di eventi di promozione del Patrimonio dell'Umanità, ndr), ma solo da scongiurare un disastro. Ciò che accadrà se non verranno assunte decisioni drastiche. Parola mia».
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 19:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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