Nordio: «È una guerra santa,
in Italia ci sono “cellule silenti”»

Mercoledì 30 Marzo 2016
Il procuratore aggiunto di venezia Carlo Nordio
54

VENEZIA - Parla a Radio 24 il procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio, parla di terrorismo, di sicurezza negli aeroporti, del passaggio degli uomini dell'Isis a Nordest con Alessandro Milan e Oscar Giannino durante la trasmissione "Attenti a noi due" e non usa toni rassicuranti: «Questa è una guerra santa - dice senza mezzi termini - una guerra religiosa che un'organizzazione ha dichiarato contro l'Occidente e può colpire ovunque, in qualsiasi modo e bisogna ammettere che si è senza difesa...». E ancora, il procuratore non lascia tranquilli quando ammette: «Credo che in Italia ci siano "cellule silenti", gli attentati sono la punta di un'iceberg, di una polveriera che sta covando».

L'intervento di Carlo Nordio a Radio 24




LA SUPERPROCURA EUROPEA
Sarebbe utile un nuovo ente del genere? «Bisogna capire se si tratti di una FBI europea o se sia un organo di magistratura: nel secondo caso non servirebbe molto. Un organo inquirente comune presuppone che ci sia una procedura penale comune e anche un diritto sostanziale comune, e questo in Europa non esiste». Altra cosa sarebbe un ufficio investigativo europeo, spiega Nordio in trasmissione: «Di questo si sente davvero il bisogno, di un organo che quantomeno si scambi i dati fondamentali che sono gli unici utili oggi per combattere il terrorismo e il fanatismo religioso». Collaborazione e scambio di dati, questa sembra la ricetta di Nordio. Ma l'Italia come affronta questa nuova emergenza? «L'Italia è molto avanti: abbiamo esperienza di terrorismo interno e organizzazioni criminose articolate e complesse e questo insegna agli inquirenti a ragionare come i terroristi, una caratteristica ch polizie del Nord Europa non hanno».

IN ITALIA CELLULE SILENTI: SIAMO SOPRA UNA POLVERIERA
L'Italia è terra di passaggio o paese dove sono presenti reti logistiche stabili e attive? «Credo che in Italia ci siano cellule silenti - spiega Nordio - . Gli attacchi sono la punta di un iceberg, di una polveriera che sta covando. Sarebbe anche giusto dire una volta per tutte che siamo in guerra e che non è una guerra, come ha detto il Papa, ispirata dai mercanti di armi o dall'emarginazione, è una guerra religiosa. È una guerra santa - l'altro giorno in Pakistan si è visto cosa è accaduto ai poveri cristiani - che una organizzazione ha proclamato nei confronti dell'Occidente: può colpire ovunque, in qualsiasi modo e bisogna ammettere che si è senza difesa perché un suicida può colpire non solo in aeroporto ma anche in ospedale, nelle scuole ecc...».

IL TERRORISTA IN AEROPORTO A TREVISO
Come è potuto accadere? «Quel terrorista era sbarcato nella "mia" Treviso, ma i documenti non erano stati segnalati dall'Interpol. Quindi manca ancora una volta lo scambio di informazioni e in più non mettiamo in campo le tecnologie più avanzate per identificare i criminali: penso alla mappatura del Dna, se fosse fatta a livello globale consentirebbe delle individuazioni in tempo reale».

Ultimo aggiornamento: 23:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci