«Non ha mai chiuso la partita Iva»:
il Fisco chiede i soldi dopo 20 anni

Domenica 6 Marzo 2016 di Mattia Zanardo
La sede dell'Agenzia delle Entrate a Treviso
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TREVISO - Nel 1997 aveva lavorato come venditore a domicilio per la Vorwerk Folletto. E per questo motivo aveva aperto una partita Iva. Quell'esperienza era durata non più di tre mesi: un 45enne trevigiano poi era stato assunto come dipendente in un'altra azienda e pertanto aveva anche chiuso la sua posizione da lavoratore autonomo. Ma pochi giorni fa quando l'Agenzia delle Entrate è tornata a farsi viva: in una lettera spiega come la partita Iva non risulti mai definitivamente cessata, chiedendo il pagamento di una sanzione di 516 euro (172 se paga entro 30 giorni) per regolarizzare la situazione.

Lui ricorda bene di essere stato, all'inizio del 1997, all'allora Intendenza di Finanza presentando tutta la documentazione per porre fine alla sua "attività imprenditoriale". L'impiegato aveva assicurato che tutto «tutto era a posto». Le missiva delle Entrate, però, è perentoria: la partita Iva è inattiva, ma nell'anagrafe tributaria, secondo l'amministrazione pubblica, non compare alcuna dichiarazione di cessazione di attività. E dopo due decenni, chissà dove sono finiti gli incartamenti per dimostrare la propria buonafede.
Ultimo aggiornamento: 12:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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