Veneto Strade, rimpallo di accuse
Pochi soldi, il cda convoca i soci

Venerdì 19 Febbraio 2016 di Alda Vanzan
Veneto Strade, rimpallo di accuse Pochi soldi, il cda convoca i soci
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Non è crisi: è carestia. E basta solo questo dato per dare l’idea della ristrettezza di risorse: sette anni fa la Provincia di Treviso spendeva per la manutenzione delle proprie strade 10 milioni di euro. Le buche venivano rattoppate, i manti stradali riasfaltati, le erbacce tagliate, la segnaletica all’occorrenza sostituita. Una manutenzione ordinaria che aveva contribuito a ridurre del 68% i morti delle strade. L’anno scorso, 2015, per la stessa manutenzione ordinaria il budget è crollato a 500mila euro. Quest’anno sarà di 200mila. In compenso i contenziosi sono aumentati e i decessi pure.
Questa lunga premessa introduce il tema di Veneto Strade, la società partecipata per il 50% dalle Province, per il 30% dalla Regione e per il restante 20% dalle quattro spa autostradali. Una società che quest’anno si salva ma che l’anno prossimo rischia di chiudere perché i fondi che i soci le trasferiscono non bastano neanche per pagare gli stipendi dei 260 dipendenti. Lo scambio di accuse è tra Regione e Province, ma il cerino ce l’ha in mano Veneto Strade: «Noi abbiamo bisogno di almeno 30 milioni di euro per assicurare un minimo di manutenzione - dice l’ad Silvano Vernizzi - Se dalle Province arriveranno non i 31 milioni come è avvenuto nel 2010 quando per l’ultima volta vennero rispettate le convenzioni, non i 16.900.000 del 2015 e nemmeno i 12 che avevano garantito per il 2016, ma appena 7 milioni, allora le stesse Province decreteranno la chiusura di Veneto Strade». Per assicurare manutenzioni stradali a regola d’arte, Veneto Strade avrebbe bisogno di almeno 40 milioni, considerato che 15 ne servono per il personale.
Ma perché le Province hanno ventilato di dare non 12 ma 7 milioni? Perché la Regione, che inizialmente aveva previsto per Veneto Strade 13 milioni - e 13 più 12 dava un totale di 25 milioni, insufficienti per la società - ne ha aggiunti 5 con un emendamento al bilancio di previsione, stabilendo però che quei 5 saranno tolti dal budget delle Province. Le Province, dunque, per svolgere le funzioni delegate dalla stessa Regione, passeranno da 40 milioni a 35. «I 40 milioni della Regione - spiega il presidente dell’Unione delle Province nonché della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro - ci servono per pagare gli stipendi dei dipendenti (25 milioni), le funzioni trasferite che sono formazione professionale, caccia, pesca, turismo (1 milione), i servizi ai diversamente abili (14 milioni). Se ci tolgono 5 milioni, a nostra volta dovremo toglierli ai diversamente abili». Quanto alle quote da dare a Veneto Strade per la manutenzione delle strade, le Province devono far fronte con entrate proprie (Ipt tassa acquisto automobili e una percentuale dell’assicurazione auto e della Tia), entrate però che con la riforma statale sono crollate da 105 milioni a 58 milioni.
E allora? Ieri il Cda di Veneto Strade ha deliberato all’unanimità di convocare l’assemblea dei soci per l’11 marzo e quel giorno i soci dovranno dire cosa intendono fare per il 2017. Muraro dice che Veneto Strade è «strategica», la Regione sa che la società ha la gestione di 1500 chilometri di strade regionali. Ma chi paga?
Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 08:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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