Giulio, c'è un testimone: «Prelevato
da due uomini all'uscita della metro»

Venerdì 12 Febbraio 2016
Giulio Regeni e le epigrafi a Fiumicello
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FIUMICELLO - Spunta un testimone sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore 28enne di Fiumicello ucciso al Cairo dopo essere stato torturato.
Gli investigatori italiani avrebbero raccolto ieri la
testimonianza di una persona che afferma di avere visto Giulio alla fermata della metropolitana a pochi minuti da casa sua. Qui il giovane sarebbe stato prelevato da due persone, che stando alla versione fornita dal testimone potrebbero essere due "poliziotti in borghese". L'attendibilità dell'informazione è ora oggetto di verifiche da parte dei titolari delle indagini. Al vaglio degli inquirenti anche altre informazioni riferite dagli stessi soggetti sui movimenti di Giulio Regeni nei giorni precedenti la morte. 

Secondo le ricostruzioni fatte finora, il 25 gennaio Giulio Regeni doveva incontrarsi con l'amico Gennaro Gervasio. Quest'ultimo era il tutor di Giulio, docente di scienze politiche all'università britannica del Cairo, con il quale il ragazzo aveva appuntamento quella sera per andare a cena in un ristorante nella zona di Bab al Louq con un'altra persona, un professore ritenuto un importante punto di riferimento per la fazione contraria ad Al Sisi. Poco dopo essere uscito di casa alle 19.40 sarebbe stato intercettato alla metropolitana.


Il funerale a Fiumicello
Oltre tremila persone hanno partecipato ai funerali di Giulio Regeni. Tanti i giovani del paese e dei comuni limitrofi e tanti anche gli anziani presenti.
 

Ultimo aggiornamento: 22:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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