Turismo, bufera sui fondi pubblici
Quei 25mila euro dati senza bando

Domenica 17 Gennaio 2016 di Alda Vanzan
Turismo, bufera sui fondi pubblici Quei 25mila euro dati senza bando
VENEZIA - Un’azienda privata che presenta un progetto alla Regione Veneto e, senza gara, ottiene fondi pubblici per realizzare quel progetto, può poi domandare soldi ad altri privati perché facciano parte dell’iniziativa "regionale"? «Non esiste, ho già chiesto agli uffici che mi vengano date spiegazioni», scandisce l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner. Deciso, peraltro, ad eliminare, anche se la legge lo consente, la procedura degli affidamenti diretti quando sono "sotto soglia": «D’ora in avanti voglio solo bandi e avvisi. Il primo a rimanere stupito da questa storia sono io».

E allora vediamo la storia. Tutto inizia due mesi fa quando la giunta regionale approva il Piano annuale 2015 di promozione turistica. È la delibera 1658 del 19 novembre 2015. Ed è lì che si capisce la filosofia che il neo assessore vuole introdurre nel settore. A partire dallo stop alla Bit: per la prima volta, quest’anno il Veneto non parteciperà alla Borsa internazionale del turismo di Milano, ma ad eventi "Fuori Bit". «Ci vogliono circa 280mila euro per partecipare alla Bit e i ritorni non giustificano più la spesa - dice Caner - La nostra è una scelta politica precisa: i fondi pubblici vanno utilizzati con oculatezza e in modo che servano davvero al Veneto. Per promuovere il turismo sono più utili altre iniziative, mirate e specifiche, come educational tour con operatori e stampa straniera specializzata o eventi "fuori fiera"». Il piano 2015 approvato in giunta il 19 novembre indica tre settori: la Riviera del Brenta (che dopo il tornado ha bisogno di riprendersi), il golf (nicchia di eccellenza che continua a richiamare visitatori/giocatori), il turismo matrimoniale (c’è gente che arriva da ogni dove per sposarsi anche in castelli, ville, persino in spiaggia).

Quattro giorni dopo l’approvazione della delibera, il 23 novembre, con una velocità che per la pubblica amministrazione ha dell’incredibile, il direttore della Sezione promozione turistica Claudio De Donatis firma due decreti. Uno affida alla società Comitel - individuata tramite un non meglio precisato "sondaggio" - l’incarico di organizzare un educational tour per promuovere la Riviera del Brenta, costo 30mila euro. L’altro decreto stanzia 25mila euro a favore della società Lunargento di Mestre per tradurre in tedesco la guida "Love me in Veneto", comprarne 500 copie e farla presentare a giornalisti e "weedding planner" tedeschi con "un educational tour nelle locations venete" illustrate nella stessa guida. Il tutto senza gara. «Certo che si può - spiega il dirigente De Donatis - perché siamo sotto la soglia dei 40mila euro fissata dalla legge sugli appalti». Ma come è stata scelta Lunargento? De Donatis: «La società operava già con la Regione, comunque l’affidamento diretto è preceduto da una ricerca di mercato». Il decreto ricorda che "con provvedimento 2837/2013 è stata affidata alla Società Lunargento la realizzazione in esclusiva per la Regione Veneto, della guida “Love me in Veneto" e parla di "rapporto in esclusiva". Di sicuro, non è una società sconosciuta: Maria Cecilia Zizola, direttore editoriale di Lunargento, risulta nell’elenco degli "incarichi esterni" affidati da Veneto Promozione (società costituita dalla Regione e da Unioncamere, nel cui Cda tra gli altri c’è De Donatis): 48mila euro per una consulenza legata all’Expo. Tant’è, il 9 dicembre - 20 giorni dopo l’approvazione della delibera, 2 dopo la sua pubblicazione in Bur, 16 dopo il decreto - Lunargento tiene l’educational con gli ospiti tedeschi dandone notizia su Facebook.
La storia sarebbe probabilmente finita qui se Lunargento non avesse mandato una lettera a vari privati chiedendo 300 euro più Iva per essere inseriti nel "Catalogo ufficiale Love me in Veneto" che sarà presentato "con Regione del Veneto ad un importante evento Fuori Bit". Di più: Lunargento nella lettera ha definito "Love me in Veneto" come "il brand ufficiale" della Regione. Al che Vladimiro Riva, del Consorzio "Vicenza è", ha chiesto lumi a Palazzo Balbi. E l’assessore Caner, che non aveva gestito i decreti trattandosi di materia dirigenziale, è sbottato: «Esigo chiarezza. E basta affidamenti diretti».
Ultimo aggiornamento: 11:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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