Ragazzo suicida dal grattacielo:
era indagato per il raid a Venezia

Martedì 5 Gennaio 2016
Youssef El Mejnaoui e i fiori lasciati nel grattacielo di via Pisa a Treviso, dove si è ucciso
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TREVISO - Era stato indagato dalla Procura dei minori di Venezia perché sospettato di essere uno di coloro che la notte di Halloween dell'anno scorso avevano rapinato o tentato di rapinare veneziani e turisti nel centro storico di Venezia. Secondo gli investigatori Youssef El Mejnaoui, il 17enne che il 18 dicembre si è ucciso lanciandosi dall'ultimo piano del grattacielo di via Pisa a Treviso, faceva parte della baby gang che aveva seminato il panico in laguna. E sarebbe stato anche l'unico a riuscire a evitare l'arresto, mentre due maggiorenni e cinque minorenni erano finiti in galera.

Il giorno prima del suicidio, inoltre, Youssef aveva ricevuto una lettera - affermano gli investigatori - nella quale gli amici della banda erano stati molto duri, avevano cercato di insinuargli sensi di colpa e gli rimproveravano di essere finiti in carcere mentre lui era rimasto in libertà a spassarsela. Figlio del titolare della pizzeria-kebab Mediterranea di via Ellero, Youssef aveva ricevuto dopo la morte moltissimi messaggi toccanti da parte degli amici, fra i quali uno speciale dell'ex fidanzata.
Ultimo aggiornamento: 20:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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