Acquapark incompiuto, scandalo
nazionale: arriva Report e accusa

Mercoledì 7 Maggio 2014 di Giovanni Guarise
L'Acquapark di Cassola
17

ROSSANO (VICENZA) - Sono finite anche nel mirino di Report le vicende delle piscine Acquapark e Fontallegra. Nell'ultima puntata, dedicata al mondo dello sport, gli inviati di Milena Gabanelli ha fatto un giro con le telecamere anche a Cassola e Rossano Veneto per consegnare al pubblico di Rai 3 le immagini di due opere incompiute, che oggi si presentano come mastodontiche strutture di cemento lasciate in stato di abbandono.

Due opere che distano una manciata di chilometri l'una dall'altra, ed entrambe vicine ad un terzo impianto natatorio in via di costruzione a Loria. È il caso allora di fare il punto della situazione sul futuro di questi ruderi. L'Acquapark è uno dei temi più caldi nella campagna elettorale in corso a Cassola. Il sindaco Silvia Pasinato ha scommesso sulla ripartenza a breve dei lavori, respingendo ai mittenti ogni accusa sulle responsabilità della situazione: l'opera infatti era stata affidata in project financing a una ditta, la Cosbau, quando ancora si presentava in buon stato di salute, tanto da ottenere un finanziamento di 9 milioni 600 mila euro dalla Banca Popolare di Vicenza.

Poi è arrivata la recessione economica, e l'azienda è andata in crisi di liquidità per mancati pagamenti di enti pubblici e dello Stato, fino al fallimento. L'amministrazione ha già studiato il subentro di tre gruppi economici: la ditta Ravero di Milano, il Consorzio API di Vicenza e la Guerrato spa di Rovigo.

Questi tre soggetti sono pronti per portare a termine un progetto ridimensionato: non più parco acquatico con effetti speciali, ma alcune piscine con servizi accessori.

Per la ripartenza dei lavori manca che il Tribunale di Trento porti a termine la procedura fallimentare della Cosbau: resta l'incognita su quando ciò avverrà, visti i tempi della giustizia italiana. Il destino dell'Acquapark potrebbe però essere capovolto se a vincere le prossime elezioni fosse Aldo Maroso. Il suo programma non esclude una conversione ad altre destinazioni d'uso della struttura esistente, valutando anche la convenienza di una possibile transazione per l'acquisizione del manufatto, con la piena e immediata disponibilità del terreno da parte del Comune.

Se per l'Acquapark sembra almeno che qualcosa si muoverà da qui ai prossimi anni, il complesso Fontallegra di Rossano nuota ancora in alto mare. Il suo destino è infatti nelle mani di una società legata al gruppo industriale Peruzzo, che oggi è piena crisi. Non lo era invece sul finire degli anni Novanta, quando stipulò una convenzione con il Comune guidato dall'amministrazione Comotti per realizzare un centro benessere con piscina e sette posti letto, assicurando ai residenti agevolazioni per l'accesso alla struttura: quel documento fu approvato dal consiglio comunale all'unanimità. Ma di lì a pochi anni, con la giunta Trevisan, gli investitori bussarono nuovamente alle porte del Comune per chiedere una modifica del progetto.

La nuova idea era di realizzare un albergo con settanta posti letto espandendo la struttura in un'area a sud, prospiciente il complesso scolastico Rodari. In cambio la ditta si sarebbe impegnata a realizzare una rotatoria all'incrocio tra via Bassano, via San Zenone e viale Monte Grappa, e una nuova strada che conduce all'attuale rudere di cemento chiamata via dello Sport.

Alla nuova proposta si era dichiarata contraria l'allora consigliere Martini, che era stata invece a favore della prima convenzione, mentre gli altri esponenti di minoranza Bordignon e Guarise diedero battaglia, considerando la nuova opera faraonica sia per Rossano che per i potenziali utenti del territorio circostante.

Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 06:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA