VICENZA - "Siamo molto preoccupati". Gli ottanta dipendenti delle due sale Bingo di Vicenza - quelle di viale Crispi e del centro Palladio - sono in ginocchio. Il giro di vite dell'amministrazione comunale contro il gioco d'azzardo ha messo in fuga i clienti, crollati del 60%, tanto che la proprietà non riesce più a pagare gli stipendi. Una delegazione di lavoratori è stata ricevuta a Palazzo Trissino dal sindaco Achille Variati.
Al primo cittadino è stato chiesto di rimodulare gli orari dell'ordinanza, che limita l'uso delle slot machine nelle fasce che vanno dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. Lo scopo è quello di arginare il fenomeno della ludopatia. "Le tre ore del mattino potrebbero essere agganciate a quelle della sera, in modo da poter tenere aperte le sale fino all'una di notte", hanno detto.
L'altro problema è che il provvedimento è cittadino, non provinciale. Risultato: molti giocatori sono emigrati nei comuni limitrofi, dove non ci sono riduzioni di orario. "Sulla questione è necessario che si esprima l'Ulss, poiché l'ordinanza ha come obiettivo la tutela della salute", ha detto Variati. Per lo Stato le scommesse sono una gallina dalle uova d'oro: solo dalle due strutture beriche ricava 35 milioni di euro l'anno.
Ultimo aggiornamento: 19:17
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L'altro problema è che il provvedimento è cittadino, non provinciale. Risultato: molti giocatori sono emigrati nei comuni limitrofi, dove non ci sono riduzioni di orario. "Sulla questione è necessario che si esprima l'Ulss, poiché l'ordinanza ha come obiettivo la tutela della salute", ha detto Variati. Per lo Stato le scommesse sono una gallina dalle uova d'oro: solo dalle due strutture beriche ricava 35 milioni di euro l'anno.