Dentro i "segreti" della Fondazione
del sindaco Flavio Tosi

Venerdì 30 Maggio 2014 di Alda Vanzan
Dentro i segreti della Fondazione del sindaco Flavio Tosi
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VERONA - Non è registrata in nessuna Prefettura, né in quella di Verona - città dove ha la sede legale - né a Mantova, dove lo scorso 6 ottobre c’è stato "l’inizio".



Eppure, il riconoscimento prefettizio per una Fondazione che opera a livello nazionale - le cosiddette Fondazioni di partecipazione - deve esserci. Nella città scaligera, però, assicurano: «Quella di Flavio Tosi non è una fondazione fantasma, semplicemente non abbiamo il riconoscimento della Prefettura perché non abbiamo ancora raggiunto il capitale sociale di 100mila euro, che peraltro deve essere vincolato, come prevede la legge. Ma cambia ben poco, la responsabilità resta in capo al presidente. Neanche le fondazioni di Matteo Renzi, Big Bang e Open, hanno ancora il riconoscimento prefettizio».



Parla Fabio Venturi, vicepresidente della Provincia di Verona che per la Fondazione "Ricostruiamo il paese" di Flavio Tosi - sindaco del capuoluogo scaligero, segretario veneto della Lega nonché neoeletto europarlamentare che però non andrà a Bruxelles - segue l’attività di comunicazione. Le domande - dopo tutte le polemiche seguite al programma "Report" di Milena Gabanelli, ma anche dopo le dichiarazioni pubbliche dello stesso Tosi - sono almeno quattro: chi finanzia la Fondazione? chi sono i sottoscrittori? perché Tosi ha consegnato la lista dei donatori di soldi alla Procura della Repubblica invece di renderla pubblica? e perché, visto che la Fondazione è stata presentata quasi otto mesi fa, si è aspettato tanto per registrarla?



Sottoscrittori ignoti. Dice Venturi: «Senza il consenso dei sottoscrittori, non è possibile rendere note le loro generalità. Stiamo chiedendo a tutti il consenso, anche la Fondazione di Renzi sta facendo lo stesso come viene spiegato nel suo sito. Tosi, per garantire la trasparenza e nello stesso tempo rispettare la legge, ha deciso di consegnare la lista dei sottoscrittori alla Procura. La magistratura è tenuta al riserbo, ma se ravvisa estremi di reato interviene. Più trasparente di così».



Fondazione fantasma? «No. Tre mesi fa, prima di "Report, la Fondazione è stata costituita con un atto notarile. La registrazione è avvenuta nello studio del notaio Gabriele Noto di Verona. È operante dal 18 febbraio. Con tanto di codice fiscale».



Perché tutto questo tempo se la presentazione a Mantova risale a ottobre? «Dovevamo preparare lo statuto, ci sono stati dei ritardi tecnici, ma dappertutto abbiamo chiarito che la Fondazione era "costituenda". Poi, il 18 febbraio, quando tutti erano disponibili, si è andati dal notaio». Tutti chi? Il socio unico fondatore è Flavio Tosi. Altri soci non ce ne sono. C’è un consiglio di amministrazione composto da tre persone: il presidente è Cristiano Maccagnani («Il commercialista, non il fratello avvocato Giovanni, che è stato il mandatario elettorale di Tosi»), più «due tecnici», vale a dire un commercialista e un avvocato di cui però non vengono rivelati i nomi.



Se la lista dei sottoscrittori della Fondazione non può essere resa, allora si diano almeno i numeri. «I sottoscrittori sono circa un centinaio. La donazione più consistente è stata di 10mila euro, la più bassa 12 euro. Dal 18 febbraio, quando la Fondazione è stata costituita, ad oggi, abbiamo raccolto circa 30mila euro. Tra entrate e spese siamo pari». Ma il debutto al Palabam a Mantova non è costato, come raccontano, un "botto"? «Ne hanno dati di numeri: 500mila euro, un milione. In realtà è una cifra molto più bassa».



Programmi della Fondazione: cosa farete adesso? «Quello per cui è nata la Fondazione: chiedere al centrodestra di fare le primarie. Molti cercano di capire cosa farà Tosi "da grande". Di sicuro dal 2017 non potrà rifare il sindaco, essendo al secondo mandato. La Fondazione nasce per far fare le primarie del centrodestra. A tutti i livelli. Noi proponiamo Tosi come leader. Renzi la prima volta che ha fatto le primarie mica le ha vinte. E comunque primarie per tutti, anche per i livelli più bassi, fino ai Comuni». Anche per la Regione Veneto? L’anno prossimo la Fondazione "Ricostruiamo il paese" proporrà le primarie per la scelta del candidato governatore del centrodestra? Non sosterrà l’uscente Luca Zaia? «Le primarie vanno fatte quando ci sono più possibili candidati. L’auspicio è che il centrodestra in Veneto si ricompatti, con tutte le sue formazioni. Ma se non c’è una leaderhip condivisa, vanno fatte le primarie».
Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA