Ricerca e successi anche senza soldi

Domenica 29 Marzo 2015
UDINE - Friuli Innovazione da più di 10 anni gestisce il Parco scientifico e tecnologico Luigi Danieli all'interno della Zona Industriale Udinese. A presiederlo attualmente è l'ingegner Guido Nassimbeni, già coordinatore del corso di studi di Ingegneria Gestionale dell'Università degli Studi di Udine.
Professor Nassimbeni, su quali aree di attività si sviluppa l'offerta di servizi di Friuli Innovazione?
«Friuli Innovazione offre alle imprese del territorio principalmente quattro tipologie di servizi: ricerca di finanziamenti e di partner per progetti di ricerca e sviluppo, azioni di trasferimento tecnologico per portare innovazione nell'industria, supporto all'avvio di nuove imprese ad alto valore aggiunto e possibilità di insediamento negli edifici del Parco».
Che cosa significa "insediarsi"?
«Insediarsi al Parco vuol dire avere una sede su misura, bella e funzionale immersa nel verde a pochi minuti dal centro cittadino, ma significa anche e soprattutto godere del valore aggiunto del networking. Al Parco, infatti, si entra in una sorta di ecosistema, dove si può condividere il proprio know-how e il proprio expertise con altri imprenditori e ricercatori. Questo si trasforma in nuove idee di business, nuovi prodotti o servizi; in una parola in innovazione. Tra i vari vantaggi di insediarsi si può considerare il fatto che le imprese che abitano le strutture di via Linussio sono giovani e qualificate: il 76% delle oltre 120 persone impiegate qui hanno meno di 40 anni e più dell'80% sono laureati o hanno un dottorato di ricerca».
Che cos'è l'incubatore d'impresa Techno Seed?
«Techno Seed è un luogo fisico dove i giovani imprenditori possono far nascere e crescere le loro idee e trasformarle in business innovativi, godendo del sistematico appoggio di personale altamente qualificato. Obiettivo dell'incubatore è quello di offrire la possibilità di analizzare e migliorare i progetti di impresa prima di lanciarli sul mercato riducendo così i costi e le difficoltà burocratiche legate all'avvio di una start up».
Tra i vari enti di ricerca, Friuli Innovazione è quello che costantemente riceve dalla Regione meno finanziamenti...
«È davvero sorprendente che abbiamo finora ricevuto così poco dal soggetto regionale in termini di supporto alle spese di funzionamento. Qualche dato: centinaia sono i progetti imprenditoriali esaminati e sviluppati dal nostro incubatore, 37 sono le imprese tuttora attive che ha aiutato a crescere, 29 sono le start up e i laboratori insediati e operanti nei settori della biomedicina e biotecnologia, metallurgia, energia e ambiente, legno, domotica, Ict. Il moltiplicatore economico del Parco è un numero a due cifre, sostenuto finora dalla capacità di Friuli Innovazione di vincere bandi competitivi soprattutto su base internazionale. È un moltiplicatore certamente superiore a quello di molte realtà affini, ma, senza fare confronti, auspico che i soggetti territoriali, in particolare la Regione, comprendano e valorizzino adeguatamente le nostre potenzialità. Abbiamo da tempo avviato un confronto e un dialogo con la Regione chiedendo innanzitutto di operare su base meritocratica e su valutazioni oggettive di quanto stiamo facendo, come lo stiamo facendo e con quali risorse siamo riusciti finora a farlo».
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