MILANO - Un colpo al cerchio ed uno alla botte, come nelle migliori tradizioni italiane:

Martedì 18 Ottobre 2016
MILANO - Un colpo al cerchio ed uno alla botte, come nelle migliori tradizioni italiane: l'Inter sceglie la "terza via" per sbrogliare il caso Icardi, stando attenta a non dare l'impressione di "coccolare" troppo gli ultrà e contemporaneamente a non sembrare troppo indulgente verso il suo riottoso campione. Il giocatore resta capitano, si impegna a modificare il libro eliminando le parti che hanno fatto infuriare gli estremisti del tifo organizzato e non solo, pagherà una multa fra i 30 e i 50mila euro.
Questo produce la giornata di ieri: il direttivo interista al completo convoca Mauro Icardi ad Appiano Gentile in mattinata, ascolta le sue ragioni ma verosimilmente gli fa anche una sonora ramanzina. Lo congeda dopo poco più di un'ora, poi Zanetti, Ausilio e Gardini si siedono nuovamente al tavolo e studiano a lungo un comunicato che vede la luce soltanto nel tardo pomeriggio. In sostanza, la nota accoglie le dichiarazioni contrite di Icardi. Il giocatore dovrà ritirare tutte le copie in circolazione, cassare le parti incriminate e poi rimandarlo in libreria nella nuova versione. Non sarà facile ma almeno la fascia da capitano è salva. La società non esce bene dall'intera vicenda e pare che Suning sia profondamente irritata. L'Inter si fa sfuggire la sorprendente autobiografia, poi a caldo dà l'impressione di schierarsi un po' improvvidamente con la Nord, per poi fare una parziale marcia indietro.
A fotografare la situazione con chiarezza è Massimo Moratti. All'ex presidente bastano poche, ma significative parole: «È un caos. Preferisco non entrarci». L'Inter non ha molte scelte, non mette fuori squadra Icardi perché non può privarsi del suo bomber, colui che tiene la squadra ancora a galla. Deve optare per un faticoso compromesso che forse scontenta tanti: la società non prende le distanze dagli ultrà con sufficiente decisione. Contemporaneamente, non riesce a infliggere una punizione esemplare a Icardi che non sembra interpretare al meglio il suo ruolo di capitano. In fondo, l'unica vera sanzione è quella pecuniaria, una multa definita "salatissima". Ma per quanto salata possa essere, non è praticamente nulla per un giocatore da oltre cinque milioni all'anno.
Da parte di Mauro Icardi tante scuse ai tifosi. Il giocatore si impegna «perché queste pagine non ci siano più, in modo che nessuno possa sentirsi offeso, tradito e minacciato... In questi due giorni ho vissuto una parentesi triste della mia storia nerazzurra. Ma in una famiglia i momenti difficili o le incomprensioni possono capitare. Tutto nasce da una pagina del mio libro dove alcuni toni sono inappropriati e sono davvero dispiaciuto che ci siano andati di mezzo proprio i tifosi dell'Inter».
Non è mancato un sopralluogo della Digos nel condominio dove abita Maurito: gli agenti, come elemento utile alle indagini, hanno ritirato le registrazioni delle telecamere dell'elegante stabile in zona San Siro dove un gruppo di ultrà ha cercato un confronto con il numero 9 dell'Inter.
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