Malacarne sfiora il colpo, oggi riposo
poi l'avvicinamento a Nordest

Lunedì 19 Maggio 2014
Malacarne sfiora il colpo, oggi riposo poi l'avvicinamento a Nordest

SESTOLA - La delusione del bellunese Davide Malacarne, le rinnovate ambizioni di Domenico Pozzovivo, la rabbia di Diego Ulissi. Stati d'animo diversi per i tre italiani protagonisti a vario modo della nona tappa, la Lugo-Sestola, vinta dall'olandese Pieter Wenning regolando in volata il compagno di fuga veneto dopo 123 km assieme.

Cadel Evans, arrivato con tutti i migliori, tiene la maglia, ma deve cedere 30" a Pozzovivo, terzo all'arrivo e ora quarto nella generale a 1'20" dall'australiano: lo scalatore lucano è stato uno dei protagonisti della frazione che da Lugo ha portato la carovana a Sestola, ai piedi di quelle montagne, il Cimone su tutte, tanto care ad Alberto Tomba.

Con Weening e Malacarne (la cui squadra Europcar è comunque prima nella classifica dei team) , davanti a giocarsi la vittoria di tappa, è Pozzovivo a 4 km dal traguardo a lanciarsi all'inseguimento dal gruppo dei migliori. Evans, Uran e tutti gli altri di classifica reagiscono ma non lo riprendono e devono scontare un ritardo nei suoi confronti di 26" cui si aggiungono i 4 di abbuono. Con ancora tante tappe di montagna davanti a sè, l'azzurro entra nel novero dei contendenti per un traguardo di prestigio. Come sottolinea la stesso Evans: «L'ho visto bene, è uno scalatore, può essere protagonista».

La delusione è quella di Davide Malacarne: una vita da gregario e l'ambizione cullata per oltre 120 km di poter vincere la tappa quando parte in fuga assieme ad altri tredici al km 49. Alla fine rimangono lui e Weening a sfidarsi in un duello di finte e controfinte che sembra più tipico di una gara di velocità su pista. E che l'italiano perde. Per la felicità di Pieter Weening che porta a tre i successi della Orica in questo Giro e bissa il successo del 2011 quando a Orvieto indossò la rosa per quattro giorni. «Peccato, ci credevo in questa tappa», dice alla fine l'ex campione del mondo juniores di ciclocross. E ha aggiunto: «Lui ne aveva di più ma me la sono giocata al massimo, non ho rammarici. Sapevo che in questa tappa avrei potuto fare bene, sono entrato nella fuga giusta ma l'olandese è un ottimo corridore, non lo si scopre oggi».

La rabbia, invece, è quella di Diego Ulissi, alla fine quarto con tanto rammarico in corpo. La scorsa notte ha dormito solo 4 ore perché sono andati gli ispettori a svegliarlo alle 6,15 per i controlli antidoping. E lui si sfoga: «Va bene i controlli, ma quello che mi è successo è vergognoso. Servirebbe un po' di buon senso». Il toscano, già vincitore di due corse, sperava di centrare il tris in una gara a lui congeniale per caratteristiche: «Potevano venire alle 8, non cambiava nulla. Mi hanno tolto il sonno e ne ho risentito».

Male anche ieri Scarponi che ha perso altri 8 minuti e che si riserva di valutare le proprie condizioni dopo il riposo di oggi: «Voglio continuare per dare una mano ad Aru - dice - ma devo recuperare forze». Problemi anche per la vecchia maglia rosa Matthews, autore di una brutta caduta oggi e che ha chiuso con gli ultimi a oltre 23'di ritardo. Per lui il Giro delle meraviglie era già finito l'altro ieri.

Ultimo aggiornamento: 17:28