«Luxottica, è inutile aumentare
il fatturato e poi assumere in Cina»

Venerdì 5 Settembre 2014
L'interno della Luxottica
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AGORDO - Rimbalzata sui più prestigiosi media mondiali, Finacial Times compreso, la notizia dell’uscita di scena dell’amministratore delegato Andrea Guerra, abile moltiplicatore di produzione e fatturati tanto da andarsene con 45 milioni di euro di buonuscita, non scuote il mondo sindacale bellunese. La garanzia, dicono, resta il patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio.



«Del Vecchio resta la nostra garanzia - commenta Paolo Colferai segretario provinciale della Cgil-Filctem -. Encomiabile che sia tornato operativo. Difficile dare giudizi su quanto accaduto, di certo possiamo dire che ogni scelta fatta da Guerra si è rivelata indovinata. Cosa sia poi accaduto con precisione è qualcosa che a noi sfugge. Certo l’accordo con Google Glass voluto da Guerra è stato sicuramente un punto di divisione. Ciò che ora importa è che la crescita resti qui e che qui si continui ad investire in occupazione».



E proprio l’altro giorno, sul Financial Times, a propositio degli occhiali Google, Del Vecchio ha parlato di "imbarazzo" riferendosi ad un modello che non "sente ancora suo". Ma se il patron resta una garanzia, qualche preoccupazione per l’andamento occupazionale di questi ultimi anni c’è, eccome. Si teme che il trend di spostamento di produzione verso la Cina aumenti ancora. «Il 2013 ha segnato un record di fatturato che, in termini occupazionali, si è tradotto con 100 assunzioni in Italia e 600 in Cina» spiega Colferai.
Ultimo aggiornamento: 20:16