Francesca in tour «E' tempo di "di20are" rock»

Venerdì 7 Ottobre 2016
L'album «di20» si è trasformato in «di20are». Ed è in continua evoluzione Francesca Michielin, che si tuffa in un tour di un mese nei club. Domani sera, alle 22, sarà al Supersonic di San Biagio di Callalta, unica data triveneta (biglietti ancora disponibili). «Questa volta - spiega - sfodererò il mio lato rock».
Aiutata da una band e dalla vicinanza del pubblico.
«Ho scelto i club perché danno una dimensione più calda, il contatto diretto. Torno con i miei musicisti-amici. E ho ri-arrangiato i miei brani, pur mantenendo la chiave elettronica».
Sarà rock anche il look?
«Non mi piace essere troppo sovrastrutturata. Sarò "normale" ma con qualche picola sorpresa, fedele alle tute e alle giacche oversize. Lancerò un nuovo stile: via il cappello, dentro il berretto autunnale. E giocherò con il merchandising dei miei simboli».
Nel segno della modernità e della gioventù, ci sarà una ricca parte social.
«Coinvolgerò i miei fan: in ogni concerto ne verrà scelto uno che potrà seguirmi e raccontare la serata. Poi ci sarà una sorta di caccia al tesoro basata sul colore giallo, che è poi quello di snapchat e della copertina del mio disco».
Dai social al... sociale.
«Propaganderò Via Scalabrin 3, un'associazione della mia Bassano che sostiene l'uguaglianza nel rispetto delle diversità: c'è bisogno di più ponti e meno muri».
Lei si è sempre messa in gioco con e per il volontariato: ricordiamo le sue foto in maglia Avis per sensibilizzare sul dono del sangue.
«Mi piace darmi da fare per i valori, e se posso lanciare un messaggio lo faccio volentieri. Ci tengo a sottolineare che sono iniziative che ho sempre preso, anche quando non ero così nota. Non voglio che si pensi che strumentalizzo l'impegno sociale».
Nell'ordine Sanremo, l'Eurocontest, la colonna sonora per un film, il red carpet alla Mostra del cinema, questo tour: è stato un anno magico per lei.
«Ogni tanto scherzo con mia madre: "ho realizzato tutti i sogni, cosa mi resta?". La verità è che non smetto di sentirmi fortunata e di voler crescere. La fatica è molta, ma è bellissimo lavorare con un team di persone entusiaste».
A cosa ha dovuto e deve rinunciare?
«A una fetta di spensieratezza. Per fare musica bisogna farsi il "cosiddetto". Allenarsi tantissimo. Stare attenti allo stress. Imparare a dire dei no. E costringersi a non uscire qualche volta la sera a Bassano, perché bisogna preservarsi il fisico, la voce, la salute».
E a fine mese, ultimato il tour?
«Torno all'università e butto giù qualche idea per il nuovo disco».
C'è un amore nella vita privata di Francesca Michielin?
«Per ora no. Solo quello per la musica».
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