Equitalia chiusa per decreto Cartelle 2016 in sanatoria

Lunedì 17 Ottobre 2016 di Abolite sanzioni e more e forse anche l'aggio del 3% su tutti i "ruoli" fino al 31 dicembre: si paga soltanto l'importo evaso
Il decreto fiscale che accompagnerà la manovra di bilancio, e che contiene l'abolizione di Equitalia e la rottamazione delle cartelle esattoriali, è stato approvato dal consiglio dei ministri con la dizione «salvo intese». Un modo per dire che il testo non è ancora chiuso e che il lavoro di limatura andrà avanti ancora qualche giorno. Il cantiere Equitalia, insomma, è ancora aperto. L'operazione di rottamazione delle cartelle, comunque, potrebbe essere addirittura più conveniente di quanto contenuto nelle prime bozze del provvedimento. Chi vorrà chiudere i conti con il Fisco, potrà farlo pagando soltanto le tasse non versate, mentre nulla sarà dovuto per le sanzioni (che possono arrivare anche al 200% dell'importo evaso) e per gli interessi di mora (oggi fissati ad un tasso superiore al 4% annuo). Non solo. I tecnici del governo starebbero valutando di eliminare anche l'aggio del 3% che i contribuenti avrebbero dovuto versare ad Equitalia. La società della riscossione sarà inglobata dall'Agenzia delle Entrate e, dunque, non avrebbe senso continuare a finanziarla con i proventi della rottamazione. Resterebbero in piedi solo gli interessi legali, il cui tasso è però molto basso, circa lo 0,50% annuo. Un'altra novità sulla quale si starebbe ragionando, sarebbe quella di allungare di un anno il limite di emissione delle cartelle «rottamabili». Nella prima bozza del provvedimento era previsto che la sanatoria andasse applicata a tutti i ruoli emessi entro il 31 dicembre del 2015. L'ipotesi è di portare la data ultima fino al 31 dicembre del 2016.
Un'altra novità di rilievo potrebbe riguardare la possibilità di rateizzare l'importo delle cartelle rottamate. La prima versione del provvedimento prevede o il pagamento immediato in un'unica soluzione, oppure il saldo in tre rate, la prima immediatamente, la seconda dopo 12 mesi, la terza dopo 24 mesi. Ora si starebbe valutando la possibilità di una rateizzazione più lunga con importi mensili, magari arrivando ai 72 mesi della rateizzazione ordinaria di Equitalia. Ad essere rottamate potranno essere sicuramente le cartelle per tasse erariali (tranne l'Iva, che è una tassa comunitaria) e i contributi all'Inps e all'Inail. Mentre non saranno sanabili le multe, almeno nella versione attuale delle misure. Per la rottamazione, comunque, non dovrebbero esserci limiti di importo, dovrebbero dunque rientrare nel perimetro del provvedimento anche quelle più consistenti, anche se nei tre quarti dei casi si tratta di debiti fiscali non superiori ai 5 mila euro. Dovrebbero essere circa 400 mila i contribuenti persone fisiche interessati alla misura. Il “magazzino” dei ruoli, ossia le cartelle non ancora pagate a Equitalia e che la società della riscossione conta di incassare, vale circa 51 miliardi di euro.
Una domanda importante è cosa accade a chi ha già delle rateizzazioni in corso di cartelle Equitalia. La rottamazione sarà aperta anche a questi contribuenti, che potranno estinguere il debito residuo con l'erario anche loro senza più sanzioni e interessi. L'adesione alla sanatoria, inoltre, interrompe immediatamente le azioni esecutive come i pegni ed i pignoramenti da parte di Equitalia. Infine dovrebbe essere prevista anche una esimente penale. Se il processo non è ancora arrivato alla fase di dibattimento in primo grado, le pendenze giudiziarie si chiudono.
In un tweet ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha rivendicato l'operazione. «Equitalia», ha scritto, «era simbolo di approccio vessatorio. La chiudiamo come detto un anno fa. Pagare meno, pagare tutti».
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