Daniele, 23 anni, armato fino ai denti
«Aspetto i ladri come un cecchino»

Venerdì 23 Ottobre 2015 di Claudio Strati
Daniele spara dal terrazzo. Stavolta a salve
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VICENZA - Il caso Stacchio, poi il caso di Milano, quindi la condanna a Mattielli di Arsiero per la sparatoria di anni fa. Diritto all'autodifesa sì o no? Sparare ai ladri che entrano o che si avvicinano alla casa? Con o senza limiti? La politica ribolle sul tema e Piazza Pulita, il programma di La 7 condotto da Corrado Formigli, se ne è occupata. Di fronte Giorgia Meloni e Umberto Ambrosoli, col giornalista David Parenzo a dire la sua. Si parla di Lombardia armata. Ma la chicca della serata è tutta vicentina.

Le armi e la "filosofia" di Daniele

L'inviato parte dalla manifestazione a sostegno di Stacchio del 14 marzo scorso, con Salvini, Zaia e Formaggio a difendere il benzinaio di Nanto e il leader leghista che arringa la folla dicendo che ciascuno può difendersi quando e come vuole. Ma lì il giornalista incontra dei ragazzi vicentini, in primis Daniele, 23 anni, e un diciottenne che spiegano tranquillamente che loro il porto d'armi ce l'hanno. Daniele è il più loquace, e anche il più armato: "Ho pistole e fucili".

Giornalista e telecamere de La 7 vanno così a trovarlo a casa, una villetta nell'Alto Vicentino, tra Isola Vicentina e Villaverla. Ragazzone che appare molto preparato in fatto di armi, un mix culturale un po' strano: passioni militariste, divise mimetiche, bandiere americane e poster del duce come arredi, oltre alla maglietta "Io sto con Stacchio". Daniele è trasparente come un vetro, il giornalista non crede alle sue orecchie. "Nel quartiere vivono 30 famiglie, se sanno che qualcuno può difenderli sono contenti" spiega Daniele. Poi si passa alla lezione: proiettili calibro 12 e 22, tirapugni ("Finora mai usato, ma non si sa mai..."), quindi un arsenale per la difesa: "La camera è il posto dove sono più sicuro", a fianco del letto un manganello da ordine pubblico, sotto il cuscino un lungo coltello, nel cassetto del comodino una pistola. Daniele dimostra anche in quanto poco tempo riesce ad armarla: "Può anche uccidere". "Là fuori è una giungla e bisogna essere pronti" spiega.

In zona c'è un gruppo di ragazzi appassionati di cose militari. "Sì, abbiamo anche le radio per tenerci collegati, soprattutto qualche sera quando non avendo niente da fare andiamo fuori con le ronde". Daniele esce in terrazza e spara, stavolta con una pistola a salve, e deve rassicurare un vicino che in cortile sembra essersi un po' allarmato. All'allibito giornalista poi mostra i suoi fucili, tra cui un modello russo originale, "che spara fino a un chilometro", gli spiega come si caricano. Il pezzo forte è un revolver Magnum 357. "E con quello che ci fai?". "Con questo si può andare anche a caccia - risponde Daniele - come fanno gli americani...". E poi: "Come dice Salvini, se entri in casa mia in piedi puoi uscirne disteso - argomento il giovane vicentino - e io sono pronto". Lui è lì, dice, che aspetta, al balcone. "Attendo, come in guerra, come il cecchino. Che qualcuno si presenti e poi sono cazzi amari. Un colpo in testa dritto...".

Non solo andare a caccia. Cresce la febbre delle armi, sull'onda dell'emotività e magari di una certa ossessione estremizzata. Vicenza fa scuola?

Ultimo aggiornamento: 14:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA