Braunau am Inn è un comune dell'Alta Austria di quasi 17mila abitanti, nel

Martedì 18 Ottobre 2016
Braunau am Inn è un comune dell'Alta Austria di quasi 17mila abitanti, nel cui cimitero sono sepolti 700 trentini, vittime delle deportazioni che allo scoppio della Prima Guerra Mondiale videro ammassare in un campo profughi 12mila italiani sudditi asburgici, evacuati dall'allora Tirolo austriaco. Ma la città è tristemente famosa per una persona che vi è nata, il 20 aprile 1889: Adolf Hitler.
Il futuro Führer peraltro non ci visse che poche settimane (la famiglia si trasferì presto) sufficienti però a far diventare la casa, anche ai giorni nostri, meta di pellegrinaggi di neonazisti. Accade, com'è noto, anche a Predappio, paese natale di Mussolini, la cui casa peraltro è anche sede di mostre e iniziative storico-culturali.
Ora per evitare questi raduni e togliere al luogo l'alone mistico-ideologico che conserva, il governo austriaco ha deciso di demolire la casa, per edificare al suo posto un nuovo edificio, e mettere così fine ad anni di battaglie giudiziarie sulle sue sorti.
Il ministro dell'Interno austriaco Wolfgang Sobotka ha annunciato al quotidiano "Die Presse" una «accurata ristrutturazione architettonica che cambi l'effetto simbolico dell'edificio», aggiungendo che «le fondamenta potranno essere conservate ma su di esse nascerà una nuova struttura, che potrà essere utilizzata a scopo caritatevole o amministrativo» (anche se qualcuno aveva proposto in passato di aprire al suo interno un supermercato o una stazione dei pompieri).
A rendere possibile questo passo, a cui governo e amministratori locali pensavano da tempo, sarà una nuova legge che permetterà al governo di espropriare l'abitazione all'attuale proprietaria, discendente peraltro dei padroni di casa della famiglia Hitler. Dopo la guerra, fino al 1956, la casa aveva ospitato la biblioteca civica; poi era stata restituita all'ex proprietaria, che l'aveva affittata ma si era sempre rifiutata di venderla. Dal 1972 l'affittuario è lo Stato (spende attualmente circa 4.800 euro al mese), che in anni recenti l'aveva affidata a un'organizzazione che lavora con le persone disabili, ma è vuota e inutilizzata dal 2011.
Davanti alla casa, su suolo pubblico e non sulla facciata perché la proprietaria ha rifiutato anche questo, c'è una targa commemorativa incisa su una pietra proveniente dal lager di Mauthausen, con scritto: «Per la pace, la libertà e la democrazia, mai più il fascismo. Milioni di morti ricordano».
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