Scudetto a Milano dopo 18 anni
Finale thriller, rimontata Siena

Sabato 28 Giugno 2014 di Carlo Santi
Scudetto a Milano dopo 18 anni Finale thriller, rimontata Siena
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MILANO - C’ una notte di luce per le vetrine dell’Armani. Lo scudetto del basket di Milano che lo ritrova dopo diciotto anni. Da allora, tante amarezze nonostante l’Olimpia avesse costruito squadre per vincere. Stasera Siena si arresa tardi, ha spaventato davvero l’Armani che credeva di poter gridare presto scacco al re. Ha vinto, l’EA7, 74-67, ma che paura. Proprio dopo aver raggiunto il massimo vantaggio, 12 punti all’inizio del terzo quarto, ecco l’impossibile risalita. Tre bombe di fila, Carter due volte e poi Janning prima del sorpasso e dell’allungo. Milano tremava, sapeva che non poteva fallire il colpo ma il canestro sembrava irraggiungibile. La Montepaschi nella sua ultima notte di vita - la Mens Sana sarà cancellata dalla serie A perché lasocietà è fallita - ci credeva e volava. Abbiamo detto: 8 punti di vantaggio (48-56) contro un’Armani smarrita. A ridare ossigeno agli uomini di Luca Banchi - singolare la sua vicenda: primo lo scorso anno con Siena, primo adesso con Milano - è stato Moss ma soprattutto Gentile, la vera anima di questa Milano, il migliore. Messo da parte il brivido, ripreso il filo, l’Olimpia ha impattato con Jerrells proprio dopo un errore di Janning, come in gara6. Melli con un tap in ha completato la giocata vincente e Hackett ha messo il sigillo alla sfida.

Coinvolgente il Forum tutto intorno alla Milano dei canestri sostenendola in ogni attimo. Tutti in piedi per l’EA7 di Re Giorgio che ha, finalmente, potuto gioire andando, alla fine, sul parquet per premiare le due finaliste. Adesso Milano ha ritrovato il tricolore dopo diciotto anni, da quando l’allora Stefanel di Boscia Tanjevic battè 3-1 la Fortitudo Bologna. In quella Milano c’erano Bodiroga e Nando Gentile, il papà di Alessandro che adesso è il protagonsita, l’uomo-squadra.

La partita ha avuto due volti. L’energia di Milano sulle ormai poche forze di Siena per mettere le mani sulla partita. Gentile attento, Samuels lottatore in area contro Hunter, Melli finalmente incisivo mentre in casa Montepaschi i difetti erano evidenti, percentuali al tiro scarsissime e poco gioco di squadra. Milano ha difeso ma ha avuto anche vita facile. L’Armani ha preso il largo, 10 punti (14-4) e tutto lasciava presagire che non ci sarebbe stata storia, una passeggiata sul velluto.

Invece, sul +12 e dopo il time out di Crespi, Siena è tornata in campo diversa. Ha attaccato, ci ha creduto e, andata in vantaggio, ha spaventato davvero l’Armani.

È stata una serie finale suggestiva con la Montepaschi al passo d’addio dal campionato e capace di essere ugualmente pericolosissima e sfiorare, davvero sfiorare, l’ottavo scudetto di fila. Il drago biancoverde ha mostrato di essere squadra dalle mille risorse, che non vuole morire anche se quella di ieri è stata la sua ultima notte in serie A. La Mens Sana verrà cancellata, liquidata dopo una vicenda extrasportiva che non le permetterà di partecipare l’anno prossimo. Ma Siena sul campo ha onorato con un impegno straordinario la stagione sapendo, da mesi, che sarebbe scomparsa.

Milano, al suo ventiseesimo scudetto della storia, ha finalmente rotto un incantesimo. Da anni quasto squadra inseguiva un sogno, Armani ha investito molto, ha chiamato giocatori e allenatori di pregio senza riuscire a raccogliere nulla. Anche quest’anno, nonostante lo scudetto arrivato sul colpo del gong, all’ultima occasione dopo il 3-3 con Siena, le amarezzo non sono mancate. Fuori dalla Coppa Italia, eliminata nei palyoff dell’Eurolega dopo aver avuto l’opportunità di battere il Maccabi. La festa dello scudetto lenisce tanti dolori ma adesso è arrivato il momento di nmon scherzare più, di non soffrire e tremare come troppe volte è accaduto. Il basket ha ritrovato la Milano delle scarpette rosse e adesso deve riconquistare le grandi piazze.

Ultimo aggiornamento: 10:19