Banco e Bpm, via alla grande Popolare

Sabato 15 Ottobre 2016 di Oggi le assemblee per la fusione che creerà il terzo gruppo italiano. E la Borsa approva: titoli su di oltre il 6%
A Verona sponda Banco Popolare, sono tranquilli: il più è stato fatto portando a casa con successo l'aumento da un miliardo nel giugno scorso, l'assemblea di oggi in Fiera con oltre 4mila soci filerà liscia. È invece alta tensione in Bpm per un'assise che si annuncia combattuta anche se i sindacati sono nettamente schierati per la grande fusione che porterà alla creazione del terzo gruppo bancario italiano con 2.500 sportelli, 4 milioni di clienti e l'obiettivo di realizzare 1,1 miliardi di utili al 2019. E c'è anche chi tradisce "un'antica malinconia", come Victor Massiah, consigliere delegato di Ubi: «Non abbiamo mai nascosto il nostro interesse per la Bpm, ma questo non significa che siamo in una posizione di gufo».
Chi non fa gli scongiuri è il mercato, che anche ieri ha spinto decisamente i titoli fino a guadagnare oltre il 6% in Piazza Affari, con un lieve vantaggio per Bpm (+ 6,08% a 0,42 euro) rispetto al concambio di 6,386 con il Banco (+ 6,25% a 2,55 euro). Una conferma che gli occhi sono puntati tutti su Milano, dove si terrà la prova più dura. Il Consiglio generale della banca, però, per venire incontro alle richieste dei pensionati, contrari al progetto di fusione, ha annunciato la nascita della Fondazione Bpm, prevista peraltro dallo statuto della nuova holding. Una mossa che giunge a sorpresa e che incontra l'«apprezzamento» del Patto per la Bpm, che peraltro conferma tuttavia la propria posizione contraria al progetto. Per oggi intanto si preannuncia un'affluenza record in Fiera a Rho-Pero, stando alle 12.500 richieste di partecipazione pervenute, il risultato più alto di sempre. Difficile che si presentino tutti, in virtù del meccanismo che consente di raccogliere fino a 10 deleghe per socio, ma non appare lontano il traguardo degli 8mila presenti, comprese le deleghe. Oltre quattromila azionisti invece sono attesi in Fiera a Verona si potrebbero sfiorare il record di 6mila presenze. I sindacati, gli analisti e il management sono da tempo schierati per il sì e lo stesso consigliere delegato di Bpm Giuseppe Castagna, intervistato dal Financial Times, si dice «ottimista». Nei giorni scorsi si è assistito anche ad un vivace scambio di vedute con i rappresentanti dei pensionati del Patto per la Bpm, che denunciavano coercizioni per «assicurare la presenza dei dipendenti in assemblea». Accuse che lo stesso Castagna ha definito come «avvilenti per la banca». La tensione è risalita poi fino all'interno del consiglio di sorveglianza, che in due sedute non è riuscito a trovare una linea unitaria sulle modalità di registrazione del voto - che sarà palese - in assemblea.
Intanto il Banco Popolare ha perfezionato la cessione di un portafoglio di sofferenze per 618 milioni di euro, smontando così uno degli argomenti su cui fa perno l'appello a votare no dell'Associazione di pensionati di Bpm Lisippo. Bpm e Poste da parte loro hanno sciolto il patto su Anima, per superare la richiesta della Consob di lanciare un'Opa sulla partecipata.
Il concambio è fissato a 1 azione della nuova capogruppo per ogni azione del Banco Popolare in circolazione al momento dell'efficacia della fusione e un'azione della nuova capogruppo per ogni 6,386 azioni di Bpm. Il primo consiglio di amministrazione sarà di 19 membri e guiderà la holding quotata in Borsa che si chiamerà Banco Bpm e che coordinerà le due realtà bancarie. Presidente del nuovo cda sarà Carlo Fratta Pasini (ex Banco) e Ad Giuseppe Castagna (da Bpm). Vice presidente vicario Mauro Paoloni, vice presidenti Guido Castellotti e Maurizio Comoli. Nel nuovo cda anche il vice presidente di Confindustria, l'imprenditore veronese Giulio Pedrollo, e l'attuale Ad del Banco Pier Francesco Saviotti, che dovrebbe diventare il primo presidente del comitato esecutivo.
© riproduzione riservata