Maddalena Corvaglia: «Per il bene di mia figlia niente Guerra dei Roses con Stef Burns. E adesso vivo in Spagna»

Parla la popolare ex Velina di Striscia ora in gara su Sky a “Pechino Express”. «In America ho divorziato dal papà della mia Jamie fra tante complicazioni»

Domenica 24 Marzo 2024 di Andrea Scarpa
Maddalena Corvaglia: «Per il bene di mia figlia niente Guerra dei Roses con Stef Burns. E adesso vivo in Spagna»

Ha lavorato a Striscia la notizia solo tre anni,dal 1999 al 2002, ma da venticinque – con l’ex collega, ed ex amica, Elisabetta CanalisMaddalena Corvaglia continua a essere più o meno per tutti la Velina bionda della tv. Dal 7 marzo l’ex ragazza della provincia di Lecce (è nata a Galatina, ma è cresciuta a Presicce) è impegnata su Sky nella nuova edizione di Pechino Express, in giro per Vietnam, Laos e Sri Lanka (è tutto registrato ma per contratto non può parlarne).

Al telefono risponde da Palma di Maiorca, in Spagna, dove da un anno e mezzo vive con la figlia Jamie.

Che ci fa da quelle parti?
«Mi sono trasferita qui per tanti motivi. A Milano dopo il covid la sicurezza è peggiorata e i rapporti sociali si sono incattiviti. Mi sono chiesta se davvero volevo fare crescere in quel clima mia figlia e mi sono data subito una risposta: no. E siamo partite».

Poteva tornare in Puglia.
«Mia madre me l’ha anche chiesto, ma a Palma c’è la scuola inglese che giù non c’è. A Milano Jamie frequentava quella canadese perché io e suo padre vogliamo farla crescere bilingue».

E il suo ex marito, il chitarrista americano Stef Burns (dal 1995 nella band di Vasco Rossi e negli Usa in quella di Huey Lewis and the News), come ha reagito alla novità?
«All’inizio male, era contrario. Poi bene, si è fidato di me. Adesso appena può viene a trovarci. Da Milano in tre ore è qui».

È successo qualcosa di grave per convincerla ad andar via?
«Non c’è stato un punto di rottura, ma una seria valutazione. Forse da fuori può sembrare una scelta azzardata, ma io sono una Capricorno: valuto tutto con attenzione. Vado in moto, mi lanciavo con il paracadute, ma non faccio cazzate».

Dopo un anno e mezzo che bilancio fa?
«Buono. C’è il mare e il sole, la gente è disponibile, c’è tutto. Dopo di me ha fatto lo stesso anche una mia cara amica».

Conosciuta?
«No. Comunque più vivo all’estero, più viene fuori la mia italianità». 

A proposito, lei ha vissuto per anni a Los Angeles e in più occasioni ha detto che quando lì ci sono delle questioni legali, nel suo caso un divorzio, fra uno straniero e un americano viene sempre favorito quest’ultimo: le hanno fatto qualche torto?
«No. Però io e il mio avvocato ci siamo fatti sentire. E pensare che ho scelto di fare tutto lì per evitare l’onda mediatica e proteggere mia figlia. Con il senno di poi avrei fatto meglio a sbrigare la pratica in Italia. In fondo mi sono sposata a Mirandola, in provincia di Modena. Non lo farò, ma potrei scrivere un bel libro».

Che fase della vita sta vivendo?
«Fino a quarant’anni sono stata una che voleva fare e avere tutto di tutto: esperienze, fidanzati e vestiti. Poi ho iniziato domandarmi il senso di questa corsa quale fosse».

E quindi? 
«Mi sono iscritta alla facoltà di Filosofia, studi che non ho finito, per capire che fare il criceto nella ruota non mi piace».

E ha fatto a lungo il criceto?
«Certo. E ancora pedalo».

Con il lavoro com’è messa?
«Non ho particolari velleità. Mi piace quello che faccio in tv e sui social, con gli sponsor, anche se non sono assolutamente un’influencer». 

Poteva fare di più? Si sente in credito o in debito?
«Diciamo che non ho lasciato conti da pagare. Sono stata fortunata per la facilità con cui ho iniziato nel mondo dello spettacolo, ma se non ci fosse stata Striscia la notizia avrei fatto l’avvocato come mio padre. È andata diversamente e va bene così». 

Dopo 25 anni si è stufata del marchio Velina?
«Per carità, ne sono fiera». 

Ma perché per tutti alla fine le Veline siete solo voi due, lei ed Elisabetta Canalis?
«Credo perché noi arrivammo dopo il successo delle ragazze di Non è la Rai: loro erano spigliate, sapevano ballare e cantare. Noi eravamo due imbranate. Che sono migliorate in diretta. La gente si è affezionata per questo». 

Con la felicità com’è messa, più o meno sa di cosa si tratta?
«Sì, certo. Ma dietro ogni sorriso c’è sempre una sofferenza, quindi ogni giorno mi ripeto di ricordare che ho tanto: una figlia meravigliosa, il lavoro, la salute. E pochi giorni fa ho anche comprato una piantina di mandarini cinesi che non è ancora morta». 

 

La sofferenza che le ha insegnato di più qual è stata?
«La morte di mio padre quando avevo quindici anni. Sarei un’altra persona se ci fosse stato lui».

La scelta di fare la Velina l’avrebbe condivisa?
«Penso di sì. Attenzione, però: se ci fosse stato avrei fatto davvero l’avvocato come lui e come mio fratello. Sono cresciuta fra i timbri del Tribunale. E mi è rimasta l’indole del rompipalle».

Quindi è vero che cercato di fare sempre quello che vuole?
«Sì, è vero. Ma non in maniera arrogante, nel senso che ho sempre cercato di assecondare la mia testa e di non mettermi in trappola. Tipo quelli che dicono: non posso fare questo e quello perché ho il mutuo, la famiglia, le rate...».

E a Palma di Maiorca la casa l’ha affittata o comprata?
«Sono in affitto. Guardo sempre avanti».

In Spagna ci resterà a lungo?
«Sto costruendo una quotidianità per me e per mia figlia. Ci sono tante variabili, per ora deve finire la scuola media. Restiamo qui».

Cosa deve dimostrare a se stessa?
«Di saper finalmente superare l’incapacità di chiedere aiuto. So dare a chi ha bisogno, ma non so farmi vedere debole».

Ed è più debole su quale fronte?
«Le ingiustizie, non riesco a far finta di niente».

La peggiore che ha subito qual è?
«Durante il divorzio in tribunale c’era gente con un pelo sullo stomaco così. E ho rischiato di subire scelte che poi sarebbero ricadute su mia figlia. Ho reagito a modo mio, come un leone».

Con il suo ex vi siete fatti la guerra?
«È stata un po’ complicata, ma ho cercato di pensare sempre ai miei genitori che prima di divorziare fecero la Guerra dei Roses. Sono stata brava, mi sono difesa molto bene e mi sono tolta tante soddisfazioni, anche se a volte l’avrei voluto strozzare. È stato allucinante: lui e la sua avvocatessa pensavano di impormi cose da pazzi. Non posso dire altro».

Perché è finita con Burns?
«Siamo come il giorno e la notte. Quindi di fronte a un evento forte, difficile, abbiamo avuto reazioni troppo diverse. Mettiamola così: io ho interpretato la sua come una mancanza di di attenzione e amore, lui ha percepito la mia come troppo forte e intensa. E da lì in poi è andata sempre peggio».

Di cosa parliamo? Un tradimento?
«Per carità, quella è una cavolata. Una cosa molto più delicata, ma lasciamo stare: non posso aggiungere altro. Comunque ora facciamo via zoom degli incontri con una psicologa italiana per cercare di superare ogni cosa ed essere genitori migliori. Pensavo fossero americanate inutili e allucinanti, invece ci stanno aiutando».

L’ha aiutata qualcun altro, visto che non sa chiedere?
«Sì. Le mie amiche. Per me sono un punto fermo, qualcosa di sacro». 

Elisabetta Canalis era una sua grande amica, poi avete litigato e non vi siete più viste: cosa è successo?
«No, la prego. Non voglio parlare di lei. Dico soltanto che non c’entrano gli uomini ma solo perché su questo tema ho letto di tutto. Non ho visto lui che bacia lei, che bacia lei, che bacia me eccetera eccetera. Mi fa un’altra domanda?».

Da anni è molto amica di Vasco Rossi: lo vede spesso?
«È lui che mi ha presentato Stef. Per lui e per me ha scritto Stammi vicino, ma è meglio se sto zitta. A lui si deve riservatezza: Vasco è Vasco».

Ultimo aggiornamento: 20:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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