«Gloria era una ragazza piena
di dolcezza e amore per i figli»
Il ricordo di don Ermanno D'Onofrio

Domenica 27 Agosto 2017 di Pierfederico Pernarella
«Gloria era una ragazza piena di dolcezza e amore per i figli» Il ricordo di don Ermanno D'Onofrio
Ha voluto celebrarli lui i funerali, don Ermanno D’Onofrio, presidente dell’associazione “Il Giardino delle Rose Blu” che gestisce l’omonima casa di accoglienza di viale Europa nel capoluogo ciociaro dove Gloria Pompili è stata ospite per alcuni anni. «Una ragazza piena di dolcezza e amore per i propri figli» ha ricordato don Ermanno davanti ai familiari e agli amici raccolti nella chiesa della Sacra Famiglia.
«Ricordo ancora - ha aggiunto il sacerdote - quando con educazione chiedeva i vestiti migliori e i pannolini per i bambini». Istantanee che hanno riportato alla memoria forse uno dei momenti più felici di Gloria: la gravidanza, la voglia di riscatto, il sogno di una vita migliore, soprattutto per i propri piccoli. Ma nell’omelia don Ermanno, prete di “frontiera” da anni impegnato in progetti contro il disagio sociale, oltre all’affetto e alla compassione, si è lasciato andare ad un severo rimprovero all’indirizzo di chi, anche gli organi di informazione, di fronte alla tragedia, ha sorvolato sull’aspetto umano, e ha riservato nei confronti di Gloria solo «giudizi e condanna».
Una ragazza, ha detto don Ermanno, «condannata dalla vita, condannata da chi la costringeva a prostituirsi, condannata da una società che non sempre è in grado di prendersi cura di casi difficili come il suo». Gloria però, ha aggiunto subito dopo il prete, «non è stata condannata dai suoi familiari, non è stata condannata dai centinaia di post su Facebook delle persone che hanno voluto manifestare il proprio affetto, non è stata condannata dagli amici e dai conoscenti che hanno fatto la colletta per pagare i funerali, non è stata condannata da Dio». Se Gesù, ha detto don Ermanno, «quella notte fosse stato sulla Monti Lepini, avrebbe impedito che Gloria venisse lapidata come la donna nel Vangelo». Il sacerdote ha espresso sgomento per la fine tremenda della ragazza: «È impossibile esprimere dolore per una morte così barbara e assurda. Il corpo di Gloria è come quello martoriato di Gesù. E allora, ha concluso don Ermanno, «preghiamo perché questo mondo cambi e nessuno sia costretto a sbagliare per mangiare, sia costretto a umiliarsi. E proviamo, con il cuore, a perdonare chi ha commesso quest’omicidio», mentre la giustizia terrena farà il suo corso.
Al termine della cerimonia funebre la bara bianca è stata portata a spalla da familiari e amici all’esterno della chiesa dove è stata salutata dagli applausi. Poi, in silenzio, il feretro, seguito da un corteo, si è mosso verso la casa di famiglia, in via Bellini, mentre un grappolo di palloncini bianchi si alzava in volo, sempre più piccoli e invisibili, verso il cielo. Dove Gloria troverà la pace che non le è stata concessa quaggiù, in terra.
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